Procedura corretta e scorretta di incollaggio con barra filettata
La procedura corretta di incollaggio (sinistra), consiste nel versare la gelatina sul foglio (1) e stenderla con la barra filettata (2), in modo da ottenere una copertura uniforme. Se al contrario (destra) si appoggia la barra sul foglio (1), quando si fa colare la gelatina questa “segue” la barra filettata (2) e cola facilmente fuori dal foglio (3).

Ho sempre avuto difficoltà ad incollare in modo soddisfacente la carta usata per la stampa. Per questo motivo in genere ho cercato di evitare di incollare i miei supporti. Se questo è possibile con tutti i sali ferrici e con le gomme one coat diventa un serio problema per le gomme multiple se si vogliono ottenere dei bianchi puliti.

Non ho mai ottenuto buoni risultati spennellando la gelatina, visto che il pennello solleva bolle e restano le striature dei peli. Per immersione invece ho sempre ottenuto grosse e brutte colature una volta stesa la carta ad asciugare. Inoltre è necessario indurire due volte e asciugare invertendo il basso con l’alto per ottenere uno spessore uniforme di gelatina su tutto il foglio, altrimenti si avrà più gelatina nella parte di carta che durante l’asciugatura era rivolta verso il basso.

Durante il mese di luglio Damiano Bianca mi ha fatto vedere come stende la gelatina usando un tubo filettato della larghezza del foglio.

Durante le scorse settimane ho comprato un tubo come il suo, ma un po’ rugginoso perché non sono riuscito a trovarlo d’ottone. Avendo paura di macchiare la carta ho allora comprato una barra filettata d’acciaio inox. Non si può riempire d’acqua calda come fa Damiano, ma se la lascio a bagno nell’acqua a 50°C mi sembra resti abbastanza calda da non far raggrinzire la gelatina.

Durante le vacanze estive ho comprato un nuovo tipo di gelatina, e negli ultimi giorni avevo assolutamente voglia di provarlo. Quindi oggi mi sono infilato guanti, occhiali e maschera antigas (la formaldeide è estremamente dannosa per i polmoni, meglio evitare di inalarla in grosse quantità), ho preso un po’ di stampe di gomme fallite su cui fare le prove e sono andato in camera oscura.
Non mi ricordavo se Damiano bagna o meno il foglio prima di gelatinarlo (scusa Dam, ma con tutte le cose che mi hai insegnato qualcuna si è mischiata e questo dettaglio purtroppo non l’ho annotato). Ho provato sul foglio secco di Rives BFK ma mi si imbarca e la gelatina si accumula negli avvallamenti. Sia su un 56×76cm che sul mezzo foglio. Ho provato a stirare il foglio o ad agitarlo come si fa quando si cerca di stendere l’olio nella padella, ma il risultato è stato pessimo.

Ho allora messo un altro foglio a bagno per 2′ in acqua a 40°C, la stessa temperatura della soluzione di gelatina. Poi ho appoggiato il foglio su una lastra di vetro con l’immagine verso l’alto e l’ho rullato per scacciare al massimo l’acqua dalla carta e farla aderire alla lastra di vetro, in modo che non si imbarchi. L’immagine di gomma non mi sembra risentirne. Con la carta igienica ho poi asciugato attentamente l’acqua dai bordi, visto che questa accortezza crea una specie di argine alla gelatina, evitando che coli fuori dal foglio.

Purtroppo credo che nel lasso di tempo necessario per tutte queste operazioni la carta si raffreddi e scenda in temperatura, ma la camera oscura oggi era a 23°C quindi il problema si presenterà magari in inverno.

Appena versata la soluzione di incollaggio al centro dell’immagine questa si è ripartita in modo molto uniforme sulla superficie della carta, tanto che son bastati un paio di colpi di barra filettata per distribuirla sul rettangolo della foto. Ho di nuovo asciugato i bordi con la carta igienica, perché se la gelatina cola fuori e passa di sotto, una volta indurita non si riesce più a staccarla dala lastra di vetro.

Ho lasciato riposare la stampa per una decina di minuti per far rapprendere un minimo la gelatina, poi l’ho scollata mantenendola il più possibile in orizzontale e l’ho trasferita su un piano ricoperto di carta assorbente. Mi devo costruire una retina a leggero dorso d’asino, per farla asciugare anche da sotto e evitare l’accumolo al centro, ma per il momento uso il piano assorbente.

La superficie è rimasta perfettamente liscia, senza bolle e imperfezioni. Con il dorso d’asino credo che lo spessore verrà anche perfettamente uniforme.

L’unica accortezza è quella di non far colare la gelatina fuori dal foglio. Ho notato che se si appoggia la barra filettata e si inizia a versare la gelatina sul foglio, questa si stende lungo il senso della barra e sarà facile che, una volta iniziato a muovere quest’ultima, la gelatina trasbordi dove la barra filettata incrocia il bordo del foglio. Se invece si versa la gelatina al centro e dopo si appoggia la barra filettata si riesce a incollare la carta solo al centro, lasciando i bordi completamente asciutti.

Fra tutte le strategie di incollaggio, questa della tecnica bagnata con barra filettata, è in assoluto la più precisa e efficace. Certo bisogna umidificare un foglio alla volta, stare attenti che non si incolli, aspettare un certo tempo prima di spostarlo, etc. Ma tanto chi lavora con le tecniche alternative non guarda alla velocità ma al risultato, e in questo caso mi sembra che sia in assoluto la tecnica migliore.




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