Fori di ventilazione
Fori di ventilazione e schermo dell’unità di esposizione agli ultravioletti.

Sul fianco dell’unità sono praticati dei fori che permettono la circolazione dell’aria, evitando un surriscaldamento eccessivo dei neon. Questo è un punto importante visto che la quantità di luce UV emessa diminuisce drasticamente all’aumentare della temperatura. Un piccolo ventilatore incorporato sarebbe più efficace, e lo aggiungerò il giorno che sostituirò l’interruttore con il timer. In ogni caso la cassa diventa veramente calda soltanto durante la lunga esposizione delle stampe cianotipo; per quanto riguarda la gomma bicromata il ventilatore probabilmente non è strettamente necessario. Montare un ventilatore infine permette anche di limitare la fuoriuscita di raggi UV, per esempio montando un manicotto a sifone che faccia uscire l’aria. I buchi infatti sono appena schermati, e per il momento se sto esponendo una stampa devo evitare di passare vicino alla luce con un altro foglio sensibilizzato.

Un grosso problema che ho avuto in passato infine è che i supporti dei neon sono progettati per essere fissati ad un soffitto o una parete e in seguito non esser più toccati. Spostando continuamente la cassa le staffe laterali si sono aperte e in due o tre occasioni sono diventate così molli hanno fatto cadere un tubo che si è puntualmente rotto sul pressino. Ho risolto completamente questo problema incastrando delle barre di polistirolo che facciano pressione sulle staffe che sostengono i neon.

Polistirolo per stringere le staffe di sostegno
Polistirolo incastrato fra il bordo della cassa UV e le staffe di sostegno per evitare che queste si aprano lasciando cadere i tubi neon.

Anche se la mia cassa di luce UV è perfettamente efficace, l’anno scorso ho avuto l’occasione di lavorare con uno stampatore che ha montato i neon all’interno di un mobile fisso. Sul davanti c’è uno sportello che si richiude perfettamente, quindi basta inserire il pressino nel compartimento sotto le luci. Devo dire che se dovessi costruire un’altra unità UV seguirei probabilmente il suo esempio, visto che un mobile risolve completamente il problema di caduta dei neon, uno sportello permette di contenere completamente la fuoriuscita di radiazioni UV, è facile montare un ventilatore e un timer permanenti e infine non si deve continuamente spostare, prendere e mettere a posto l’unità -cosa che alla lunga diventa fastidiosa- basta aprire uno sportello e inserire il torchietto, tutto è a portata di mano. L’unico svantaggio è che in questo modo è impossibile stampare su un supporto più grande del compartimento stesso. Se per esempio si stampa dei negativi A3+ centrati su un foglio 50×70cm, il pressino misurerà 60×80cm circa, ma è sufficiente che la cassa di illuminazione copra 45×60cm, dimensioni molto più contenute di eventuale mobile fisso che permetta di stampare su carta 50×70cm. Detto ciò, una volta decise accuratamente le dimensioni delle stampe che verranno realizzate, un mobile fisso è sicuramente più comodo di una cassa mobile.




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