Stampa blu su carta da disegno bristol
Stampa blu della serie “Il vuoto che mi hai lasciato”, dimensione 6×12cm su carta Bristol 10×12cm. I cianotipi sulla Bristol 350g hanno neri profondi, sono dettagliati, brillanti, ad alto contrasto, ricchi di dettaglio; il colore è un piacevole blu scuro quasi violetto. La perdita dell’immagine durante il lavaggio è minima, quindi l’effetto granulosità è molto contenuto.

Durante lo scorso fine settimana ho testato diversi tipi di carta per stampare in cianotipo.

Requisiti della carta per cianotipo

La carta deve soddisfare tutte le esigenze seguenti.
Produrre dei blu profondi e quasi neri, non degli azzurri pallidi e slavati. Questo è essenziale per rendere brillanti e luminose le stampe blu, che altrimenti appaiono piuttosto piatte.

Avere una superficie satinata, visto che sto stampando per contatto dei negativi 6×12 i dettagli fini diventano assolutamente fondamentali.

Grammatura importante in modo da assicurare la planeità dopo la stesa dell’emulsione. Le carte che si imbarcano molto anche se perfettamente asciutte rendono difficile l’aderenza col negativo. Su di una carta testurata può non essere un problema, ma su di una superficie satinata è subito evidente uno spot flou molto sgradevole.

L’immagine non deve partire esageratamente durante il lavaggio. Con i cianotipi è normale perdere molto in densità durante questa fase, ma con alcuni tipi di carta durante i primi minuti di lavaggio sono evidenti dei filamenti blu che si staccano dall’imagine. Questo in genere produce un aspetto granuloso e irregolare, rende necessarie esposizioni più lunghe e in generale produce immagini meno fini.

Prezzo contenuto. Sono stanco della carta da acquarelli a 5 euro il foglio.

Naturalmente la carta mi deve piacere. Deve avere una superficie e una consistenza piacevole ma soprattutto produrre una stampa riuscita. Quest’ultimo punto naturalmente è altamente soggettivo e personale.

Altre carte usate per stampe cianotipo

In passato ho stampato su Gerstaecker Acquarello (carta orribile ma con blu eccellenti), Fabriano Artistico, Canson, Arches Platine, White Nights, COT-32. Tutte presentano una forte perdita dell’immagine nel primo bagno di lavaggio. Due carte invece che non presentano assolutamente questo problema sono la Shoeller Durex 250g e una non meglio precisata carta Arche. L’acqua non si sporca nemmeno dopo ripetuti lavaggi e l’immagine si indebolisce appena. Il problema è che la Shoeller si imbarca in maniera vergognosa e la Arche è molto testurata.

Prova della carta per cianotipi

Sono andato allora a comprare alcuni fogli di carta. Il requisito del prezzo e della superficie satinata mi ha orientato verso le carte tecniche: C a grano 224g, Lavis Technique 250g, Lavis Vinci 300g, Montval 300g, Miner Multitecnica 400g, Bristol Extra Vinci 350g. I prezzi variano fra 1,20 euro e 2 euro per un foglio 50×65cm. Alcune sono più testurate di tutte.

Il test non è rigoroso, niente palette Stouffer e niente controllo rigoroso per bloccare tutte le variabili. Semplicemente ho preso 3 o 4 negativi e ho cercato di ottenere buone stampe. Il tempo di esposizione sotto gli UV quindi è variabile da stampa a stampa e sicuramente giocare su questo può amplificare o ridurre le differenze.

Per il resto le altre variabili sono più o meno fisse: 0.1ml+0.1ml in unica stesa di soluzione “classica” su una superficie 6,4×12,4cm. Appena la carta non è più brillante asciugatura con un phon caldo. Esposizione agli UV e trattamento in 3 bagni per 1′, 3′ e 5′ rispettivamente. I primi due preparati con 1l di acqua del rubinetto e 1ml di acido acetico all’80%, l’ultimo di acqua semplice.

Risultati sulle carte adatte per stampa cianotipo

Tutte le carte perdono abbastanza in densità. L’effetto è più o meno pronunciato, ma come detto può dipendere dalle differenze di esposizione. Indicativamente la Miner Multitecnica è quella che più soffre questo problema e che da la stampa più granulosa. Stampando in 30×40cm si ottiene comunque una stampa estremamente piacevole, ma per i piccoli contatti su cui sto lavorando è da scartare.

Tutte le carte stampano un blu scuro e leggermente violetto, che trovo molto piacevole rispetto al classico blu saturato e brillante dei cianotipi. Fa eccezione la Montval, la cui tinta è completamente diversa: un ciano leggermente tendente al verde acqua.
Tutte le carte, vista l’alta grammatura, rimangono assolutamente piatte e stabili. Un piacere rispetto alla Shoeller.

Sono tutte molto satinate, anche se si va dal liscissimo al grano fino. La più liscia è sicuramente la Bristol 350g.

Quest’ultima si distingue nettamente dalle altre perchè è molto più contrastata. Stampando negativi analogici può essere utile avere una carta più morbida, che permetta di stampare negativi troppo duri per il cianotipo. Con i negativi digitali invece una carta contrastata è probabilmente più performante. Un’ipotesi da verificare al più presto.

Tirando le somme la Bristol 350g sembra essere la carta satinata più indicata per stampare al cianotipo, alleando una tinta gradevole, dei blu profondi, una superficie perfettamente liscia e dettagliata, scarsa perdita durante il lavaggio con leggero effetto granuloso. Se aggiungiamo la perfetta stabilità dimensionale, l’alto contrasto che la rende promettente per stampe da negativo digitale e il fatto che sia una delle meno care delle carte provate è facile intuire che diventerà la mia carta di riferimento.




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