La maggior parte dei viraggi cianotipo usano due bagni: un agente tannante come the, caffè, o naturalmente lo stesso acido tannico, e un’alcale, in genere carbonato di sodio. I due bagni possono essere usati in ordine inverso, con o senza lavaggio prima e fra i due bagni, a diverse concentrazioni… tutte le combinazioni permettono di ottenere effetti molto diversi fra loro. È addirittura possibile ripetere i viraggi: per esempio tannante-alcale-tannante.

Viraggio cianotipo ammoniaca e caffè
Ritratto della scrittrice Gudrun Mebs. Cianotipo completamente sbiancato in ammoniaca e leggermente tannato al caffè. Dimensioni: 17×25cm.

Le possibilità sono infinite.

Un’alternativa al carbonato di calcio che si trova frequentemente nella letteratura è l’uso dell’ammoniaca come bagno basico. Ieri sera ho fatto qualche test preliminare utilizzando una soluzione di ammoniaca 13% comprata dal droghiere e del caffè solubile del discount. Tutte le stampe erano scarti su cui fare test, quindi fotografie troppo contrastate, pesantemente sovraesposte, con macchie o un grano troppo evidente. Ma le ho utilizzate giusto per familiarizzarmi con il procedimento.

Ho provato dei bagni ottenuti diluendo 40ml, 20ml e 10ml di ammoniaca al 13% in un litro d’acqua. Visto che il colore cambiava molto rapidamente per il seguito ho usato il bagno con 10ml per litro e probabilmente è possibile utilizzare una concentrazione ancora più bassa. Se si vuole sbiancare completamente l’immagine però 40ml sono probabilmente più opportuni.

Uso della sola ammoniaca nei viraggi cianotipo

Il solo bagno d’ammoniaca molto diluita e per un paio di secondi dà un bellissimo colore violetto, che però si perde significativamente durante il lavaggio in acqua. Se si asciuga la stampa senza lavaggio comunque la tinta si perde quasi completamente durante l’asciugatura. Rimane una leggera tonalità violacea e fredda che è leggermente più piacevole di quella blu brillante di un cianotipo non virato, ma il bagno riduce allo stesso tempo la dmax e appiattisce toni, cosa che per quanto mi riguarda non è desiderabile. Senza contare i problemi di conservabilità e stabilità descritti nel seguito.

Se usata per sbiancare un cianotipo l’ammoniaca si comporta come un riduttore lineare ovvero abbassa la densità di tutta la stampa, sia nelle ombre che nelle luci. La tinta finale è blu scuro decisamente più piacevole di quella ottenuta sbiancando in candeggina, che produce una dominante verdastra molto sgradevole.

In ogni caso, sbiancare senza risviluppare in un agente tannate, va evitato perché questa procedura trasforma il blu di Prussia in idrossido di ferro che non è stabile. Solo il tannaggio garantisce una corretta conservazione delle immagini. Infatti, come già detto a proposito del basicità e colore delle stampe blu, i viraggi cianotipo sono molto stabili nel tempo perché gli agenti tannanti ritrasformano l’idrossido di ferro in ferrotannati (o ferrogallati). Questi sono composti estremamente stabili, utilizzati per gli inchiostri di libri copiati a mano che hanno attraversato secoli senza impallidire.




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