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8 Comments »

  1. Fabiano Busdraghi

    said, January 31, 2009 @ 9:29 AM :

    Ieri sera, dopo aver scritto questo articolo, ho continuato a cercare delle foto degli anni sessanta-settanta che fossero un po’ più espressive di quella allegata. Mi ricordo benissimo di aver visto delle fotografie di Woodstock con gli hippies nudi, ma purtroppo non sono riuscito a trovarne nessuna.

    Durante la ricerca però mi sono imbattuto nella pagina italiana di Wikipedia sulla rivoluzione sessuale, dove si legge:

    Secondo alcuni storici, la rivoluzione sessuale non rappresenterebbe una vera e propria rottura rispetto ai costumi occidentali in fatto di sesso degli anni precedenti. Si tratterebbe invece di una liberalizzazione, dopo un periodo di chiusura nei confronti della sessualità tra gli anni ‘30 e ‘50. [...]

    È d’altra parte discutibile la misura in cui la rivoluzione sessuale portò a significativi cambiamenti nel comportamento sessuale. Secondo diverse testimonianze, il principale cambiamento non consistette nel fatto che la gente praticasse con maggiore frequenza il sesso o diverse forme di sesso; semplicemente, se ne parlava più apertamente di quanto non facessero le precedenti generazioni. Lo storico David Allyn lo definisce un periodo di coming out: riguardo a rapporti sessuali prematrimoniali, masturbazione, fantasie erotiche, uso della pornografia, e omosessualità.

    [...]A detta di molti, questo trend si è invertito a partire dagli anni ‘80, in cui l’atteggiamento nei confronti del sesso si fece più conservatore, almeno in parte a causa della paura dell’AIDS.

    Alla fine pur non essendo uno storico non mi sono ingannato sui tratti generali della rivoluzione culturale, sul fatto che ha soprattutto riscritto i codici morali in modo diverso, ma senza liberare veramente il sesso, e sul fatto che a partire dagli anni ottanta è iniziata la restaurazione perbenista.

  2. Danx

    said, January 31, 2009 @ 3:46 PM :

    Complimenti per l’articolo, è un tema che mi interessa molto.

    Trovo banali ed inutili le foto di donne mezze nude intente a gemere, godere o praticare fellatio o altre cose simili. Primo perchè si spera di averle viste dal vivo :) Secondo perchè, come dici, sono rappresentazioni limitate di un vissuto più complesso e non mostrato. Ovvero…si mostra una piccola parte e il resto lo si fa immaginare, sia perchè alla società non sta bene (mah!), sia perchè se si vedesse tutto, la gente non troverebbe più quella magia, che ora ottiene (ri-mah!), quando compra quel prodotto pubblicizzato in modo sexy.

    Se eliminiamo il concetto di fotografia, ovvero di cattura di un momento reale di un soggetto reale dato dalla luce reale, e pensiamo solo all’immagine, possiamo pensare ad un sacco di combinazioni di corpi incastrati, di perversioni, che sarebbero impossibili da fare nel mondo reale. Noi non siamo altro che pezzi di materia e, se questi pezzi me li invento io su un foglio bianco, ci faccio ciò che voglio. Che sia foto, disegno, foto elaborata o altro, penso che usando fantasia come Witkin possiamo mostrare alla gente, anche se son sicuro che non capirà, quanto i limiti che ci poniamo nella sessualità siano assurditè, più assurdi di certe perversioni. Ma non capiranno mai perchè si crede che siamo possessori di un’anima, di uno spirito e quindi slegati dal sesso…anche se i preti e i religiosi in genere solo quelli più fissati colo sesso che è cosi tanto materiale!

    Ciao!

  3. Claudio

    said, January 31, 2009 @ 5:49 PM :

    Mi trovi d’accordissimo. Però, sottolineo che l’allusione non è necessariamente figlia di pudore e autocastrazione, perché se è vero che c’è spesso la tendenza ad autocensurarsi nella stupida credenza che fellatio sia arte e pompino pornografia, è anche vero che questa non è l’unica situazione che può generare questo fenomeno. L’allusione, il non voler dire tutto esplicitamente, il giocare con un tabù, non è necessariamente una cosa negativa. Il celare e indicare una strada senza percorrerla può essere molto più intrigante, è il creare un’atmosfera piuttosto che mostrare un qualcosa di esplicito. Fermo restando che è assurdo non mostrare solo per paura di fare pornografia, perché appunto è molto più pornografica un’immagine di un bel culo che pubblicizza uno sciroppo di amarene o una donna nuda per il silicone sigillante piuttosto che foto di scene di sesso (e comunque magari se si facesse più sesso queste immagini avrebbero anche meno effetto…).
    Attendo poi il resto dei tuoi articoli per finire il discorso, non voglio andare su altri punti che sono sicuro tratterai a breve.
    Claudio

  4. Fabiano Busdraghi

    said, February 1, 2009 @ 12:41 AM :

    Vero, le persone religiose sono spesso le più fissate col sesso. Ma allarghiamo ancora di più il cerchio, possibile che la società sia così manifestamente perbenista e bigotta in quello che mostra e poi la parola più cercata su internet sia “sex” e i siti porno in assoluto quelli che generano più traffico? Non è che la maggior parte di quelli che fanno i moralisti sono quelli che la sera si vanno a scaricare i pornazzi? Ma come fanno a vivere in maniera così schizzofrenica?

    Claudio, grazie per aver sottolineato la differenza fra autocastrazione e invece allusione creativa per stimolare la fantasia. Come puoi immaginare mi riferivo soprattutto alla prima, certo poi che spesso i confini fra le due pratiche non sono così netti. In ogni caso per il momento non mi preme portare alcun giudizio di valore né sulla concezione del sesso né sulla sua rappresentazione nei media. Fra l’altro le pubblicità ammiccanti spesso le trovo veramente ben pensate, e il contenuto erotico, anche se solo esplicito, non mi da alcun fastidio. Però non riesco proprio a capire perché una pubblicità di pane debba simulare un pene eretto, a meno che Freud abbia ragione e tutto si riduca alla libido. Ma non è quello che dice la psicanalisi moderna…

  5. Danx

    said, February 1, 2009 @ 2:37 PM :

    Claudio ha ragione quando dice che una foto per colpire non deve mostrare tutto, questo vale in ogni ambito della fotografia.
    Ma sappiamo bene che sono foto censurate magari già preventivamente.
    A me invece dan fastidio le pubblicità, se ammiccano ancora di più.
    Le pubblicità perchè ti danno un’idea del prodotto senza dire pregi (veri) e difetti e gli ammiccamenti (sexy o no), perchè voglio darti l’idea che solo con quell’oggetto tu sarai un vero uomo (o donna), solo omolgandoti all’acquisto sarai ribelle ahahhahah
    Su un mio blog che ti linko qui ho scritto della televisione…

  6. Giovanni B.

    said, February 3, 2009 @ 11:34 AM :

    Ecco qualche link delle immagini che cercavi (riferite alla cultura hippie degli anni ‘60-’70 in generale, e non necessariamente a Woodstock):

    http://ww4.musicpictures.com/zoom/116693/600/
    http://ww4.musicpictures.com/zoom/196688/600/
    http://ww4.musicpictures.com/zoom/196681/600/

    Su Woodstock c’è questa selezione di immagini da Life; non c’entrano nulla con il tuo articolo, ma visto che le ho trovato te le segnalo.

    Ciao
    Giovanni

  7. Fabiano Busdraghi

    said, February 4, 2009 @ 11:16 PM :

    Ciao giovanni,
    grazie per i link. Peccato che mettano dei watermark veramente enormi, altrimenti erano perfette per accompagnare l’articolo. Le foto di Life, anche se non illustrano quanto detto nell’articolo, sono veramente splendide!

  8. Giovanni B.

    said, February 5, 2009 @ 1:11 PM :

    ehhhh, i watermark li mettono proprio per non fare usare le foto. In realtà ricordo altre foto di “nudismo hippies” proprio relative al concerto di Woodstock, che forse erano quelle che anche tu cercavi, ma non sono ancora riuscito a trovare nulla

    Ciao
    Giovanni

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