Jens Olof Lasthein
© Jens Olof Lasthein

Fra i contributi esterni pubblicati su Camera Obscura, White Sea Black Sea di Jens Olof Lasthein è in assoluto uno dei miei preferiti, tanto per quanto riguarda la bellezza delle panoramiche che per le fantastiche storie di viaggi che vi sono raccontate.

La gallerie Petite poule Noire è anche lei fra le mie preferite a Parigi. Discreto spazio ben gestito, fra l’elegante e il casual urbano, ma soprattutto gentilezza e simpatia del collettivo che l’ha recentemente creata, ragazzi giovani e appassionati con i quali mi sembra di poter dire che condivido una certa visione della fotografia.

Sabato scorso non potevo quindi perdermi il vernissage della mostra di Jens Olof Lasthein alla Petite Poule Noire, ottima occasione per riunire una galleria e un fotografo fra i miei preferiti.

Nonostante conoscessi quasi tutte le fotografie esposte, vederle dal vivo è comunque tutta un’altra cosa. Fra l’altro la dimensione delle immagini esposte permette ancora di più di godere della molteplicità di piani presenti nelle panoramiche di Jens Olof Lasthein. Al di là della bellezza delle immagini e del documento sulla vita nei paesi dell’est, sono infatti terribilmente affascinato da come Jens Olof Lasthein riesca a includere molteplici e disparati elementi nella stessa immagine, come se invece di scattare una sola fotografia ne avesse messe due due, tre o anche quattro nella stessa immagine. Ecco quindi che nella stessa foto si trovano diversi elementi che dialogano fra loro ma che potrebbero anche essere separati, obbligando lo spettatore a vagare nell’immagine, consentendogli dei via vai continui fra l’unità della fotografia e la molteplicità degli elementi che la compongono. Certo è una prerogativa delle immagini panoramiche, ma devo dire che Jens Olof Lasthein la sa sfruttare in modo magistrale.

Jens Olof Lasthein
© Jens Olof Lasthein

Per quanto riguarda la qualità delle stampe, dettaglio cui sono particolarmente sensibile e spesso punto dolente delle esposizioni cui assisto, niente di particolare a segnalare, ma giudizio complessivamente positivo. Nel senso che le stampe non mi hanno fatto urlare di stupore, ma anche che non c’è nessun difetto particolare che disturbi la visione delle immagini. Al contrario, la qualità è discreta, mettendole sopra la media delle mostre che ho occasione di vedere.

Pollice alto anche per la gestione del vernissage da parte dei ragazzi della Petite Poule Noire. Tanto per dirne una, invece del solito champagne con i vari stuzzichini e/o patatine e noccioline, hanno comprato un bel pezzettone di formaggio, un buon Compté di ottima qualità, con delle belle baguettes tradition e della buonissima uva. Un più che discreto vino bianco d’Alsazia, fresco e fruttato, Perrier o succo di frutta per gli astemi. A parte che personalmente non mi piace lo champagne e detesto patatine e salatini vari, il buffet era veramente simpatico, unendo semplicità e qualità, in uno stile cui aderisco completamente.

Per finire, Jens Olof Lasthein è veramente una persona simpatica, ed è stato un vero piacere poterlo finalmente incontrare di persona e scambiare quattro parole con lui.

Jens Olof Lasthein
© Jens Olof Lasthein

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