Gomma Bicromata di Massimo Attardi
Stampa alla gomma bicromata su legno, dimensioni: 70×140cm.
© Massimo Attardi

MA: Se definiamo la realtà come il complesso di cose che accade intorno a noi in un certo momento, allora visto che guardando nel mirino abbiamo un limite spaziale e quando scattiamo, fissiamo un istante che non c’era prima e non ci sarà dopo, allora se proprio vogliamo definirla la fotografia, possiamo dire che, quello che vediamo in una foto, non rappresenta la realtà, ma che è parte (quella inquadrata) della realtà in quell’istante.

Ma questo è comunque un giochino di parole. Non credo che sia necessaria una presa di posizione, visto che tutti e due i modi di pensare hanno comunque prodotto bellissime opere.

Il mio pensiero è che le foto che faccio sono la “mia” visione della realtà, non riesco a vederla diversamente, sarei anche un po’ preoccupato se non fosse così.

 

Gomma Bicromata di Massimo Attardi
Stampa alla gomma bicromata su legno, dimensioni: 105×105cm.
© Massimo Attardi

FB: Si, sono assolutamente d’accordo. Quello che è importante alla fine dei conti sono le immagini prodotte. Però la gomma bicromata può essere usata per dare effetti pesantemente pittorici o avere un look fotografico diretto. Le tue immagini, data la scelta dei colori e il tuo modo di usare la gomma sono intrinsecamente solo parzialmente fotorealistiche, perché allora sottolineare che non sono frutto di ritocco?

MA: C’è da precisare una cosa, quando si stampa una foto su carta, a volte si brucia o maschera una zona, quando si sviluppa, si sfrega su una zona per far venire fuori meglio un particolare, poi si spuntina quando è asciutta. Possiamo dire che sono ritocchi? Non so, comunque interventi analoghi, li effettuo anche io.

Quando specifico che non sono ritoccati i miei lavori, non intendo che non è stato fatto nessun intervento, ma che, se c’è stato, non ha modificato in maniera sostanziale l’opera.
Questo perché è giusto che chi si avvicina all’opera, sappia la natura del lavoro che ha portato alla creazione di questa.

Gomma Bicromata di Massimo Attardi
Stampa alla gomma bicromata su legno, dimensioni: 150×110cm.
© Massimo Attardi

A volte le persone, guardando i miei lavori, non riescono a capire se è pittura, se è una foto stampata e appiccicata sulla tavola di legno (e se non glielo dico io neanche se ne accorgono che è stampata sul legno). Una volta capito questo, mi chiedono comunque sempre se ci dipingo sopra, allora, la mia risposta è che si tratta “proprio di una foto, e non ci sono interventi di pittura o di altro genere”. È chiaro che un conoscitore della gomma bicromata non ha bisogno di tutte queste spiegazioni, quindi il mio specificare non è ovviamente diretto a tutte quelle persone che hanno familiarità con le stampe alla gomma, ma a tutte (tante) quelle persone che non la conoscono.

Fermo restando che non sono affatto contrario ad interventi, anche pesanti, sull’immagine, e che in futuro non è detto che non lo faccia anche io.

Poi, quando scatto, stampo, scelgo i colori, forzo la natura reale dell’immagine, e quindi, certo! è una mia personale interpretazione, o se vuoi, stravolgimento, (e quindi modificazione secondo la mia sensibilità e gusto) di un evento da me ripreso con la macchinetta fotografica.

 

FB: Che libro stai leggendo e che musica ascolti? Nel tuo lavoro mischi pittura e fotografia. Ti è mai capitato di trovare punti di incontro fra fotografia e letteratura o fra pittura e musica? Oppure le tue inspirazioni sono puramente visive?

Gomma Bicromata di Massimo Attardi
Stampa alla gomma bicromata su legno, dimensioni: 70×140cm.
© Massimo Attardi

MA: Sto leggendo “No logo” di Naomi Klain. Ascolto Mozart, Colle der Fomento, America, Metallica, Fiona Apple, Buscaglione, i vecchi ma sempre buoni Sepultura, Glenn Gould, l’immancabile Charlie (Parker), ecc.

I punti di incontro ci sono, ma rimangono inconsci. La musica ha punti di incontro con tutto, come si fa a lavorare e a vivere senza?

 

FB: La diffusione dei tuoi lavori segue più le vie classiche di diffusione: gallerie, esposizioni, pubblicazioni cartacee, etc, oppure è affidata soprattutto ai circuiti artistici che stanno nascendo su Internet? Cosa pensi di queste iniziative?




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