Branislav Kropilak, landing
Landing
© Branislav Kropilak

Due altre gallerie molto belle lungo il c. Consell de Cent, che espongono pittura, scultura, fotografia e installazioni sono Toni Tapies e Carles Taché. In entrambi i casi non si può presentare i lavori direttamente o chiedere un appuntamento, ma bisogna inviare un dossier per mail. Sempre nella stessa strada due gallerie che esponevano fotografie nel momento in cui sono passato per Barcellona sono Contrast e Llucià Homs. Nella prima erano appese delle piccole foto in bianco e nero di Martín Sala che personalmente non mi sono piaciute per niente, salvo un paio di eccezioni. Gli altri fotografi rappresentati dalla galleria invece hanno opere molto interessanti, in particolare apprezzo molto il lavoro di Robert Berlin. Nella seconda galleria invece era esposto un interessantissimo lavoro sui peccati capitali di Lukas Maximilian Hüller che è uno dei lavori che più mi ha impressionato fra tutti quelli che ho visto a Barcellona. Per entrambe le gallerie è possibile fissare un appuntamento per presentare i propri lavori.

La mostra che in assoluto più mi ha sorpreso fra tutti i lavori visti a Barcellona è quella di motociclette di Hot Dreams esposte alla galleria Gómez Turu. Mi è piaciuto molto l’idea che queste moto siano vere e proprie sculture e meritino l’onore di essere esposte in una galleria d’arte contemoranea. Fra l’altro effettivamente sono molto più belle di tantissima “arte”. Oltre ad essere sculture curatissime poi sono oggetti funzionali, oggetti fatti non per il mercato dell’arte, ma per chi ama le moto, oggetti veri, concreti, per la gente. oggetti che hanno un senso intrinseco.

Branislav Kropilak, Train
© Branislav Kropilak

Ecco un perfetto esempio di quello che intendo quando dico che l’arte contemporanea soffre dello stesso problema di inintelligibilità e isolamento della musica colta, e che dovrebbe seguire esempi come quello del Jazz a inizio secolo o del rock degli anni sessanta, che hanno saputo reinventare il linguaggio e l’universo musicale stesso rimanendo però perfettamente leggibili e vicine al mondo reale. Per quanto riguarda i galleristi tanto di cappello per il coraggio di scommettere su una mostra come questa.

Altre gallerie sempre nell’Eixample che mi sono piaciute sono 3 punts, José de Ibarra e la galleria Mito. Tutte e tre queste gallerie espongono più o meno regolarmente fotografie e in tutti i tre i casi ho avuto piacevoli discussioni con i direttori, interessati al mio lavoro, molto aperti e disponibili nei miei confronti, a tratti addirittura prodighi di proposizioni, consigli e suggerimenti. Nella galleria Mito poi erano esposte delle sculture di Brian Dettmer, fatte deformando e giuntando vecchie cassette audio, che ho trovato semplicemente geniali, uno dei lavori d’arte contemporanea che più mi son piaciuti fra tutti quelli visti negli ultimi mesi. Un’ultima galleria dotata di uno splendido spazio in questa zona è Adn, cui i lavori vanno spediti per mail e da cui si ottiene una rapida e gentilissima risposta.

Lukas Maximilian Hüller, Gluttony
© Lukas Maximilian Hüller

La galleria Kowasa è una delle poche a Barcellona che espongono unicamente fotografia. È però quasi più un’estensione della libreria di fotografia al piano terra (peraltro fornitissima di splendide monografie e libri di foto), nella quale vengono esposte le fotografie di giovani fotografi sconosciuti, ma in un quadro che è appunto quello di un negozio di libri e non una prestigiosa galleria d’arte. Nello spazio al piano superiore le fotografie sono esposte in maniera più museale, ma si tratta prevalentemente le foto che appartengono al fondo, quindi non deve esser facile poter esporre un lavoro personale.

Degli altri spazi espositivi che non si trovano nel centro galleristico della città una menzione particolare la merita sicuramente Trama. Questa galleria situata in una frequentatissima stradina del Barrio Gotico, esponeva, in bell’ambiente spazioso ed elegante, delle interessanti stampe gigantesche di Aziz+Cucher. Non è possibile però presentare il proprio lavoro nella galleria, è la direzione che sceglie gli artisti esposti.

Ola Kolehmainen
© Ola Kolehmainen

Una piccola galleria, Cubo mi è molto piaciuta per l’ambiente giovane e informale, la musica accesa. Le fotografie con testi letterari esposte erano vendute a prezzo molto molto basso. Mi sembra interessante per chi vuole iniziare ad esporre in uno spazio senza eccessive pretese.

Una galleria che si occupa unicamente di fotografia è la Camara Lucida. Molto bella anche se non è dotata di grandi spazi ma di tante piccole salette, cui si aggiunge uno splendido cortile interno con i tavolini all’aperto. Sembra un luogo vivo e di scambio, intimo e accogliente. Mi ricorda per alcuni versi la mia galleria a Parigi, Chambre avec Vues. Al posto di un unico volume dove viene realizzata brevemente una esposizione temporanea ci sono molte salette con appese immagini di tanti diversi fotografi, e poi uno spazio con quella che sembra essere l’esposizione del momento. Fra i tanti lavori esposti ho apprezzato particolarmente quello Branislav Kropilak, la serie Trains (cui fra l’altro avevo pensato pure io, senza mai realizzarla) e la serie Landings le trovo entrambe brillanti e perfettamente realizzate.

Un’altra galleria di Barcellona che si occupa unicamente di fotografia è Fotonauta ma era chiusa quando sono passato perché si stanno trasferendo in una nuova sede.




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