Fra il pittorialismo e il modernismo di Edward Steichen e la maledizione di Ansel Adams
Oltre a ricordare che i livelli del bianco e del nero, come tutte le altre caratteristiche di una fotografia, sono pure e semplici scelte espressive, la resa delle stampe al platino di Steichen mi ha fatto pensare all’assurdità della ricerca tecnica infinita che mira ad ottenere la perfezione formale sulle tecniche antiche di stampa. Stampare cercando continuamente i neri più profondi, il massimo dettaglio, l’assenza di macchie e imperfezioni, il bianco purissimo e il nero profondo è un controsenso e un atto di masochismo. L’evoluzione delle tecniche fotografiche ha sempre teso a semplificare e perfezionare la procedura necessaria per ottenere stampe tecnicamente impeccabili, nitide, contrastate, dalla ampia gamma tonale. Mi sembra abbastanza inutile stampare con una tecnica antica, su carta preparata a a mano, e passare mesi e mesi per cercare di perfezionarla al punto da far sembrare la stampa perfetta come se fosse uscita dalla macchina di una fabbrica. Se la scelta espressiva è quella della perfezione formale nel senso corrente del termine tanto vale stampare in digitale, la scelta di utilizzare antichi procedimenti di stampa è più coerente se il fine è quello di ottenere immagini non convenzionali.
Nel pieno del pittorialismo di inizio secolo
Dopo i platini ecco che l’esposizione Steichen, une épopée photographique continua con delle fantastiche gomme bicromate. Assolutamente splendide e perfette, probabilmente fra le migliori gomme che ho visto in assoluto in vita mia. Curiosamente i neri sono molto più profondi e le stampe sono molto più contrastate dei platini, esattamente il contrario di quello che ci si aspetterebbe. Con la gomma si ottengono ombre nere solo al prezzo di ripetute stampe sovrapposte, mentre col platino è estremamente facile, razionalmente ci si aspetterebbe l’utilizzo della gomma per immagini delicate e del platino per immagini contrastate, mentre Steichen fa esattamente il contrario. Anche questo un insegnamento di vita per tutti quelli che pensano che ogni tecnica antica sia destinata ad un unico tipo di fotografia, spesso addirittura ad un unico soggetto. Ogni tecnica può essere adattata alle proprie esigenze personali.
Una delle gomme che più mi è piaciuta è sicuramente “autoritratto”. Ho notato con particolare piacere che gli interventi di stampa non si sono limitati unicamente alla fase di spoglio. In questa stampa sono particolarmente evidenti riuscitissimi interventi pittorici diretti. Steichen ha applicato infatti colpi di luce sulla tavolozza, il pennello, la riga sullo sfondo e il colletto della camicia, aggiungendo direttamente delle pennellate di colore bianco sulla stampa. Interventi riuscitissimi ai fini espressivi e tecnicamente ineccepibili. Un bello smacco per chi abbraccia cieche crociate contro il digitale, sostenendo che le immagini digitali non sono Fotografia perché gli interventi ne stravolgano la natura rendendole immagini non-fotografiche. Bisognerebbe perlomeno smettere di fingere di non conoscere la storia della fotografia. Pesanti interventi sull’immagine, a volte ancora più radicali dell’odierno ritocco al computer, sono nati con la fotografia e erano assolutamente correnti all’inizio del secolo scorso, il digitale non ha fatto altro che aggiungere qualche strumento in più nelle mani nei fotografi.
Completano la panoramica sulle tecniche antiche di stampa dei bei carboni in grande formato e delle splendide fotoincisioni. Queste ultime sono veramente superbe, e capisco perché Steichen e Stieglitz le consideravano vere e proprie stampe e non semplici riproduzioni fotografiche. Infine, vedere dal vivo The Pond-Moonlight, che per il momento rimane la seconda foto più cara di tutta la storia, è certamente un momento emozionante.
Per quanto riguarda invece le fotografie, e non semplicemente la tecnica, quasi tutte le immagini del periodo pittorialista sono splendide. Alcune più tipicamente di inizio secolo, altre nonostante il pittorialismo sono stupefacentemente moderne.
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Camera Obscura » La prima candelina
said, June 7, 2008 @ 12:27 PM :
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