Cabo Polonio a colori da negativo bianco e nero
Colpo di mare a Cabo Polonio (Uruguay), 2007. Stampe a colori da negativo bianco e nero. Dimensioni: 18×24 su carta Fujicolor Crystal Archive satinata.

La ricerca della tecnica perfetta, del nero più nero, della gamma tonale più lunga, del dettaglio più fino, ma anche dell’immagine più espressiva e originale, a volte trasformano la fotografia in un lavoro noioso e ripetitivo, convertendola in una pura sequenza di test sempre più formali e scollegati con l’obiettivo originale di questa pratica: la creatività.

A volte trovo importante recuperare l’aspetto ludico della fotografia, quella sensazione di creare liberamente, il piacere di entrare in camera oscura per sperimentare e giocare. Quando negli ultimi mesi non si è fatto altro che testare se tal fissaggio per platinotipia chiarifica meglio l’immagine, cercare di completare quella serie di immagini per un certo portfolio, oppure ripetere per l’ennesima volta la procedura di calibrazione dei negativi digitali, abbandonare per un giorno serietà e disciplina permette di ritrovare intatto il piacere di fare fotografia.

Palazzi. Stampe colore da negativo bianco e nero
Tre foto di palazzi de l’Esplanade des Olympiades a Parigi, 2007. Stampe su carta a colori da negativo bianco e nero. Dimensioni di ogni fotografia: 18×24cm su carta Fujicolor Crystal Archive, satinata.

L’altro giorno ho avuto modo di giocare un po’ con le stampe a colori. Ho recuperato dall’armadio un vecchio kit RA-4 della fine degli anni ‘90 e una scatola di carta colore che avevo comprato qualche anno fa e usato con scarso successo. Mi son messo quindi a stampare qualche negativo bianco e nero, per ottenere immagini monocromatiche. Il grande vantaggio rispetto ai viraggi è che qualunque colore può esser facilmente ottenuto, non solo si ha la possibilità di scegliere la tinta della foto, ma anche qualunque saturazione, da immagini relativamente neutre fino ai colori più intensi che ogni tipo di carta colore riesce a restituire.

La prima difficoltà è che i negativi colore hanno una maschera che è assente sui negativi in bianco e nero. Nella letteratura si consiglia di interporre un film colore non esposto ma sviluppato nel cammino ottico dell’ingranditore, oppure un filtro 85B arancio da ripresa. Non avendo sottomano ne l’uno ne l’altro ho pensato di stampare su film agfa copyjet un quadrato dal colore simile alla maschera. A parte la difficoltà nel determinare il colore preciso, una volta posizionato il filtro artigianale nell’ingranditore ho avuto una brutta sorpresa. Se interposto fra negativo e carta l’immagine viene completamente diffusa, a meno di non stampare un grosso filtro e posizionarlo in perfetto contatto con la carta. Se posizionato fra la sorgente luminosa e il negativo invece si ottengono dei curiosi riflessi. In pratica il materiale interagisce troppo pesantemente con la luce e ho dovuto rinunciare.

Riflessi con film Agfa Copyjet
Utilizzando un film Agfa Copyjet (con una campitura colorata stampata con una Epson 2100) come filtro fra luce e negativo, si ottengono dei curiosi riflessi sulla stampa.

Visto che i soli filtri ciano magenta e giallo, in assenza della maschera delle pellicole a colori, hanno un impatto mascherato dalla tonalità di base, ho usato soprattutto i filtri per contrasto delle stampe bianco e nero, che colorano efficacemente la luce. In questo modo è più difficile ottenere esattamente il colore che si vuole, visto che è molto più facile ragionare in termini di triangolo di Maxwell: i tre colori primari di sintesi additiva (Rosso, verde e Blu) ai vertici del triangolo, e i tre colori complementari di sintesi sottrattiva (Ciano, Magenta e Giallo) sui bordi del triangolo. In questo schema, se si vuole ottenere per esempio una stampa più rossa basterà aumentare la filtratura del colore opposto, ovvero il ciano. Nello stesso modo, se si desidera una stampa più gialla basta diminuire il filtro giallo o aumentare contemporaneamente il filtro ciano e magenta.

Colpo di mare a Cabo Polonio
Colpo di mare a Cabo Polonio (Uruguay), 2007. Stampe a colori da negativo bianco e nero. Dimensioni: 18×24 su carta Fujicolor Crystal Archive satinata.

Utilizzando i filtri di contrasto invece dei filtri colorati questa semplice procedura viene parzialmente meno e bisogna accontentarsi dei colori ottenuti, che comunque danno effetti molto interessanti.

Una caratteristica che ho notato è che la stampa è molto meno contrastata rispetto a quella ottenuta su carta bianco e nero, almeno con i materiali che ho usato. Negativi con un range di densità adatto alle stampe Van Dyke Brown si tirano correttamente, mentre quelli per la normale carta al clorobrumuro d’argento danno delle stampe senza neri e senza bianchi. Allo stesso tempo le immagini rimangono piacevoli, soprattutto, per il mio gusto personale, se stampate scure.

Certo, con photoshop si può ottenere tutto questo con un click, ma si perde il piacere dell’attività manuale, che in questo caso era lo stimolo principale.




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