Montare i diaframmi stenopeici su piastrine di supporto
I diaframmi di microscopio elettronico sono degli splendidi fori stenopeici di diametro perfettamente noto e regolare, ma sono piccoli (piastrine circolari di 3 millimetri) e vanno montati su delle piastrine di diametro maggiore per evitare di rovinarli e utilizzarli con più facilità. In questo articolo verranno esposte alcune accortezze che permettono di montarli in modo facile e efficace. I fori non sono venduti già montati perché le esigenze di ognuno possono essere molto diverse le une dall’altre.
Il materiale necessario è quasi tutto di uso corrente: una lattina di alluminio, dello scotch nero da elettricista e uno strumento per praticare fori da 2mm. Se avete in casa un trapano a colonna e una punta da 2mm avete tutti il necessario, ma purtroppo non tutti hanno una piccola officina sotto mano. Nel mio caso mi sono procurato un punzone da 2mm, che si compra per 1 euro e 50 centesimi in una qualunque ferramenta. Considerando che un martello in genere è presente in ogni casa, così come un pezzo di cartone compatto che faccia da tappetino, la spesa per avere tutto il necessario è più che contenuta.
Per iniziare si ritaglia dalla lattina una lastrina di alluminio delle dimensioni volute, da un centimetro quadrato in su. Si taglia un paio di centimetri quadrati di nastro adesivo o lo si posa al centro della piastrina di alluminio. Non è necessario che sia veramente incollato, tanto andrà staccato alla tappa successiva. Si appoggia il tutto sul tappetino di cartone con lo scotch verso l’alto, si pone al centro il punzone e con un colpo di martello si pratica il foro contemporaneamente nel nastro adesivo e nell’alluminio.
A questo punto si può staccare il nastro adesivo e metterlo a portata di mano, per esempio attaccato al bordo del tavolo. Se si è usato il punzone la piastrina di alluminio sarà avvallata dalla parte dove ha ricevuto il colpo e presenterà un piccolo cono dalla parte opposta. Va quindi girata e appiattita con un paio di colpi di martello. Può esser necessario rigirare la piastrina e dare dei piccoli colpi di martello da entrambi i lati. Se sono presenti delle bave si può passare qualche colpo di carta vetrata, ma in generale è facile praticare dei fori puliti e senza sfrangiature. Se la lastrina è di dimensioni considerevoli e non verra ricoperta interamente con lo scotch, per esempio se constituirà una parete intera della scatola stenopeica, è venuto il momento di dipingerla di nero. Una pittura spray nero opaco è poco onerosa e asciuga in pochi minuti.
A questo punto viene la parte in cui è necessario lavorare con un minimo di precisione. L’idea è di posare il diaframma di microscopio elettronico sul piano di lavoro. Prendere lo scotch forato e portarlo in contatto con il diaframma, mirando attraverso il foro nel nastro adesivo per fare in modo che il foro del diaframma si trovi esattamente al centro del foro nel nastro adesivo. Grazie alla colla dello scotch il diaframma resterà incollato in posizione. In seguito si poggia il nastro adesivo sul piano, con il lato con la colle e il diaframma rivolto verso l’alto, si prende la piastrina di alluminio e la si porta in contatto con il nastro adesivo, mirando attraverso il foro al centro della piastrina per collimare i fori. In questo modo il diaframma di microscopio è libero al centro e si troverà in un sandwich di nastro adesivo e alluminio lungo un millimetro sul suo bordo.
Personalmente trovo che il piano di lavoro sia un po’ scomodo perché non c’è spazio per le dita, allora posiziono il diaframma di microscopio su un cilindretto di un centimetro di diametro e qualche centimetro di lunghezza. Nel mio caso uso una confezione di burro cacao, ma solo perché è il primo oggetto che mi è capitato sotto mano con quella forma. In questo modo si possono posare i polsi sul piano di lavoro, la punta delle dita può arrivare vicino al diaframma del microscopio, ed è molto facile collimare i due fori guardando attraverso il buco nello scotch prima e nell’alluminio dopo.
Tutto qui, basta controllare che il nastro adesivo sia ben incollato e la piastrina è montata perfettamente al centro. Il tutto è molto più lungo a spiegare che a fare. Per il momento ho montato una decina di diaframmi e non ho mai sbagliato una sola volta, quindi la procedura descritta non dovrebbe presentare particolari difficoltà.
A questo punto se si desidera è possibile verniciare l’interno del diaframma con un pennarello nero, ma consiglio di farlo solo se ne ha veramente l’esigenza, visto che si rischia di danneggiare il foro. I problemi di riflessi possono insorgere soprattutto con molto sole o fotografando in controluce, per la maggior parte delle immagini e con tempo nuvoloso non è assolutamente necessario dipingere il foro.
Le dimensioni della lastrina di supporto dipendono dallo spessore del materiale con cui è costruito il resto della scatola. Più questo è spesso più è preferibile utilizzare una piastra di supporto grande, in modo da allontanare degli spessori che possono proiettare ombre limitando la dimensione effettiva dell’immagine registrata sul supporto sensibile. Al limite tutta una parete della scatola può essere costruita dall’alluminio di una lattina. Se si utilizza una scatola di latta invece in generale il metallo è abbastanza fine da permettere di praticare il foro da 2mm direttamente nel coperchio della scatola.
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Camera Obscura » Diaframmi di microscopio elettronico come buco stenopeico
ha detto, il 18 Dicembre 2007 @ 10:17 AM :
[...] di una piastrina circolare di rame di 3mm di diametro. il metodo più semplice per utilizzarlo è montarle su una lastrina di supporto. Attenzione che si tratta di materiale fragile e di precisione, che va trattato con cura. Una volta [...]