The o caffè nei viraggi cianotipo

Dopo aver completamente sbiancato una stampa l’ho immersa in un bagno preparato con 50g di caffé solubile e 500ml d’acqua ma purtroppo questa non ho riguadagnato sensibilmente in densità. Nonostante questo l’immagine è delicata e piacevole, quasi trasparente, di un grigio quasi neutro con una leggera dominante blu nelle ombre più profonde.

Cianotipo virato all’amoniaca e caffè
Ritratto della scrittrice Gudrun Mebs. Cianotipo split-tone tinto dal the e virato per qualche secondo in un bagno di ammoniaca. Dimensioni: 31×22cm.

Spero solo che il caffè sia stato sufficiente per riconvertire il grosso dell’idrossido di ferro, in modo che l’immagine non cambi significativamente nel tempo.

Il bagno di caffè non ha in ogni caso funzionato se non minimamente per nessuna delle immagini che ho provato, nemmeno per brevi bagni di ammoniaca o prolungati bagni di caffè (un’immagine è rimasta immersa tutta la notte e ha assunto sulo una leggera tinta bruna, fra l’altro a macchie. Vantaggio: adesso ha un buonissimo profumo di caffè).

Forse bisogna aumentare ulteriormente la concentrazione del bagno, anche se il caffè era praticamente nero. Dopo aver comprato la confezione però mi sono reso conto che contiene solo al 40% caffè e il resto additivi, quindi magari è necessario un vero caffè.
Per il seguito sono dunque passato al noto bagno di the: 4 bustine in acqua bollente.

Il miglior risultato di tutta la sessione l’ho ottenuto quindi con un bagno di 3 minuti nel the seguito da una rapida immersione di 2-3 secondi in quello di ammoniaca. La stampa ha un piacevolissimo effetto split-tone, ombre blu scure e luci grigie calde leggerissimamente rosate.

Confronto con Na2CO3 e tannaggio della gelatina nei viraggi cianotipo

Usando il the e carbonato di sodio al posto dell’ammoniaca la tinta è un filo più bruna e gialla. Con l’acido tannico puro e il carbonato di sodio avevo delle alte luci rosa quasi sgradevoli, ma delle belle ombre nere. Invece the e ammoniaca è fra le due, luci di un misto di grigio neutro, rosa e bruno che trovo veramente molto piacevoli e ombre blu scure.

Gelatina tannata dal the
Effetto del the su di una carta incollata alla gelatina. Dal basso verso l’alto si nota lil bianco di riferimento dello scanner, la carta leggermente tinta dal the, la gelatina pesantemente tannata che ha assunto un colore bruno, il bordo nero del cianotipo,l’immagine.

Un effetto collaterale degli esperimenti è l’effetto del viraggio sulle carte incollate alla gelatina. Una stampa infatti era una base cianotipo di sole ombre su Rives BFK su cui sovrapporre delle gomme bicromate che non ho mai fatto, incollata dopo la stampa cianotipo con una soluzione di gelatina 5% indurita in formaldeide. La gelatina viene pesantemente tannata dal the assumendo una colorazione bruno rosata molto pronunciata. Se quindi si vuole virare una stampa cianotipo come base di gomma bicromata e ottenere poi dei bianchi puri, il viraggio va fatto prima dell’incollaggio. Al contrario si può incollare una stampa prima del viraggio se si vuole amplificare la colorazione del the sulla carta.

Acidificazione dei tannanti nei viraggi cianotipo

In alcuni forum è consigliato di acidificare leggermente i tannanti, in altri invece un bagno acido è suggerito per bloccare rapidamente l’effetto del viraggio. Le due affermazioni sono abbastanza contradditorie, allora ho provato ad aggiungere un goccio di acido acetico al the, per verificare come si comporta un cianotipo in un bagno tannante acido. Il the si è istantaneamente schiarito, passando da marrone scuro a marrone chiaro, ma ha smesso di funzionare: le stampe immerse nel cianotipo acido semplicemente non sono state virate.

Sono quindi incline a pensare che un bagno acido sia più utile come arresto che come additivo del tannante.




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