Tecniche locali di sharpening e riduzione del rumore
Nel campo della fotografia analogica, una volta fissato il fattore di ingrandimento del negativo, il dettaglio di una stampa è determinato principalmente da una buona tecnica di ripresa (assenza di micromosso, messa a fuoco corretta, adeguata profondità di campo, etc.) e dal potere risolvente degli obiettivi di ripresa e di quello montato sull’ingranditore. Il grano dell’immagine è invece determinato dalla scelta della pellicola, dall’esposizione e dallo sviluppo di questa. Lo sviluppo permette inoltre di controllare l’acutanza dell’immagine. In seguito, durante la fase di stampa, è possibile modificare sia il dettaglio che il grano della foto, per esempio utilizzando maschere di contrasto o sfocando certe zone con una calza da donna interposta fra l’obiettivo e il piano dell’ingranditore, ma gli interventi sono lunghi, laboriosi, difficili da eseguire e hanno un impatto comunque limitato su acutanza e grano dell’immagine.
Nel caso della fotografia digitale la tecnica di ripresa, la qualità degli obiettivi e la scelta dell’esposizione influiscono ancora pesantemente su dettaglio e grano (o più correttamente rumore, visto che il grano analogico e il rumore digitale, per quanto parzialmente assimilabili, hanno origine e caratteristiche diverse). In post-produzione però due strumenti potentissimi sono ora a disposizione del fotografo: i filtri di sharpen e quelli di riduzione del rumore.
Purtroppo questi strumenti rimangono spesso incompresi dai fotografi, oppure vengono utilizzati meccanicamente e in modo maldestro. La conseguenza di questo stato di cose è che molti ex fotografi analogici si lamentano del rumore e dell’assenza di nitidezza delle immagini digitali, pensando che sia un difetto intrinseco al sistema di ripresa. In realtà questo è largamente imputabile all’uso incorretto di sharpen e filtri antirumore. L’applicazione corretta di questi strumenti porterebbe a risultati almeno comparabili a quelli a cui i fotografi analogici sono abituati, se non superiori.
Un’ottima panoramica sulle tecniche digitali per il controllo dell’acutanza è l’articolo, di cui consiglio caldamente la lettura, Lo sharpening di Andrea Olivotto. Articolo veramente completo, tanto per le definizioni introduttive che per le tecniche avanzate, con decine di link ad articoli diversi, plugins e risorse online. Sullo splendido sito di Russell Brown sono presenti un paio di ottimi tutorial video sullo sharpening, come sulle maschere, di cui viene fatto un uso estensivo in questo articolo.
Per quanto riguarda invece la riduzione del rumore, un confronto molto completo di vari software, è Noise Reduction Tool Comparison. Attualmente purtroppo questo articolo è un po’ antiquato, vista la rapidità con cui cambiano (e migliorano) i programmi di riduzione del rumore nelle fotografie digitali, va preso più come una lista di possibili software, da testare per trovare quello che più soddisfa le proprie esigenze. Un articolo sempre sulla riduzione del rumore è già apparso anche su Camera Obscura: Aggiungere il rumore per eliminare il rumore.
Workflow di sharpen e riduzione rumore
Per quanto riguarda il mio workflow personale, come prima cosa metto a zero lo sharpen e il filtro del rumore di Camera Raw. In seguito utilizzo quasi unicamente lo strumento Smart Sharpen (di cui si veda l’ottimo tutorial di Russell Brown Smart Sharpen revealed) di Photoshop per gestire il dettaglio e Noise Ninja per la riduzione del rumore. Utilizzo questi due filtri perché li conosco bene e il risultato mi soddisfa pienamente, ma non sto affermando che siano i migliori strumenti. In ogni caso le idee esposte in questo articolo, lo sharpening e la riduzione del rumore a due layer e le applicazioni locali dei filtri, possono essere sfruttate con successo qualunque algoritmo si usi per aumentare l’acutanza e ridurre il rumore dell’immagine.
Come per tutte le tecniche digitali non esiste la manna dal cielo che risolva tutti i problemi automaticamente, altrimenti sarebbe incorporata nel firmware delle macchine digitali. I migliori risultati si ottengono adattando l’uso degli strumenti a seconda della tipologia di immagine su cui si sta lavorando e dei risultati voluti.
A seconda dei casi quindi utilizzo unicamente lo Smart Sharpen o Noise Ninja, eventualmente selezionando solo alcune delle zone dell’immagine dove applicare questi due filtri. Per esempio sui cieli applico pesantemente Noise Ninja, ottenendo volte celesti pulitissime e questo anche se il contrasto delle nuvole viene aumentato in modo molto pesante da eventuali interventi i ritocco. Su zone della foto molto dettagliate invece, come prati o capelli, applico unicamente lo Smart Sharpen.
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Camera Obscura » Anti color fringing per eliminare il rumore cromatico residuo
ha detto, il 1 Febbraio 2008 @ 9:11 PM :
[...] con Claudio Muzzetto dell’articolo Tecniche locali di sharpening e riduzione del rumore è venuto fuori un passaggio aggiuntivo che permette di eliminare completamente ogni residuo di [...]
Camera Obscura » Action photoshop riduzione rumore e sharpening multi layer
ha detto, il 3 Febbraio 2008 @ 12:20 PM :
[...] le tecniche di riduzione del rumore e applicazione dello sharpening descritte negli articoli Tecniche locali di sharpening e riduzione del rumore, Anti color fringing per eliminare il rumore cromatico residuo e Aggiungere il rumore per eliminare [...]