gUi mohallem
© gUi mohallem

“Non credo nella morte.
Non riesco ad avvicinarmici col pensiero.
Non importa quello che dicono, nessuno morirà.
Semplicemente, non credo nella morte come una possibilità.”

Ma al tempo stesso, e so che può sembrare pretenzioso, ho spesso avuto l’impressione di camminare su una lunga strada con davanti nessuno, nessuno a cui guardare. Questi incredibili fotografi di cui ammiro il lavoro sono molto diversi da me, come se parlassero delle lingue diverse dalla mia. Nel mio ultimo viaggio a New York, ho incontrato una fotografa inglese, Muzi Quawson e smi sono innamorato del suo lavoro. È come per la prima volta da anni che vedo qualcuno che parla la stessa lingua che cerco di parlare, o meglio, qualcuno che è fluente in una lingua che sto ancora sviluppando.

 

Fabiano Busdraghi: Qualche questione sui tuoi gusti personali. Quali sono i tuoi film, libri e musica preferita?

gUi mohallem: È sempre dura fare una classifica, perché dipende molto dal momento e dal posto in cui ti trovi.Ma adoro “una giornata particolare” di Ettore Scolla. Questo film ha cambiato il mio modo di inquadrare. L’ho visto al teatro venerdì sera. Il mattino seguente stavo prendendo un 35mm. Ne avevo bisogno.

Anche un realizzatore indipendente ha avuto molta influenza sul mio lavoro. Il suo nome è Jonathan Caouette e ha fatto un documentario autobiografico veramente forte che si intitola “Tarnation”.

Esteticamente adoro le composizioni e i patterni di Won Kar Waie lo stesso vale per Wim Wenders, Amo il modo in cui usa i colori, specialmente Paris Texas.

Alcuni dei miei scrittori preferiti sono Gabriel Garcia Marquez, Miranda July, Vladimir Nabokov, Dostoyevsky, Sam Shepard e Sartre.

Difficile dire per quanto riguarda la musica.

Per leggere il resto di questo articolo vai alla pagina: 1 2 3 4 5 6


PDF Salva questo articolo in PDF
Per gli articoli divisi su diverse pagine il pdf include automaticamente tutto il post
Post or read comments