Da qualche settimana sto lavorando duramente sul nuovo layout di Camera Obscura e vorrei inaugurarlo assieme ad un nuovo dominio. Mi aiutate a scegliere il migliore?
Purtroppo www.cameraobscura.com o www.camera-obscura.com e gli equivalenti tipo .net sono già presi. Stavo pensando a qualcosa come www.camera-obscura-magazine.com o www.cameraobscuramagazine.com o anche www.co-magazine.com o addirittura un nome completamente nuovo?
La mia domanda è dunque: quale sarebbe il tuo dominio preferito per Camera Obscura? Potete aggiungere un commento con il vostro punto di vista e i vostri consigli?
Quando alla fine comprerò il nuovo dominio, userò random.org per estrarre un vincitore da tutti i commenti a questo post (e le sue traduzioni). In premio una mia stampa firmata e numerata. Non aspettare più, suggerisci il tuo dominio da sogno per Camera Obscura!
]]>Negli ultimi mesi i post su CO si sono purtroppo rarefatti, complici un agenda lavorativa particolarmente fornita e vari progetti fotografici che sono passati in primo piano rispetto al blog. Non che le idee mancassero, anzi. Una cosa che ho in testa da almeno un annetto, è riprendere la serie di articoli sugli orrori.
Erano gli albori di Camera Obscura, quando ancora si trattava semplicemente di un diario di sperimenti con tecniche antiche di stampa. Di tanto in tanto postavo un articolo su qualcosa che era andato storto in una certa tecnica, perché alla fine è istruttivo imparare dai propri errori. Poi piano piano sono passato al digitale al cento per cento e questa personale galleria degli orrori è sparita dalle pagine di Camera Obscura. Ma ho sempre pensato di riprenderla, e anzi ampliarla. Non solo nel digitale si possono incappare in tanti orrori quasi quanto con le tecniche antiche, ma la mia esperienza nel mondo della fotografia e del ritocco digitale è farcita di aneddoti venuti dritti dritti dal mondo degli orrori. Orrori per certi versi più interessanti, perché il più delle volte vanno al di là della tecnica, e poi perché si tratta di esperienze di vita vissuta.
A dir la verità ho un po’ esitato se lanciarmi o meno in questa nuova avventura. Principalmente perché non si tratta di orrori miei, ma di situazioni viste attraverso i miei occhi. Non è mai bello parlar male della gente, però non è nemmeno giusto nascondersi dietro i sorrisetti ipocriti. E poi penso che di tanto in quanto una critica un po’ cattiva piacerà ai lettori di Camera Obscura. In ogni caso, se qualcuno si riconoscerà nelle situazioni che verranno descritte in seguito, non se ne abbia a male, la vita di tutti è costellata di errori e orrori, ne racconterò qualcuno su questo sito, ma senza disprezzo, sperando che ne possiamo ridere tutti, anche i diretti interessati.
]]>Quattro, numero composto e altamente composto, numero difettivo, numero di Smith e numero di Harshad completo.
Secondo i cinesi il “quattro” porta sfortuna, semplicemente perché si pronuncia in modo simile (o uguale, a seconda delle regioni) di 死, che significa “morire”. Per questo in Cina, dove la superstizione è ancora estremamente viva, non si trovano mai combinazioni di quattro elementi, per esempio le tazze dei servizi da tè di solito sono sei. I numeri di telefono che contengono la cifra quattro, soprattutto se ripetuta, sono offerti a prezzi stracciati, al contrario di quelli che contengono la cifra otto, che possono raggiungere cifre astronomiche. In certi hotel e condomini, non esiste il quarto piano, perché altrimenti nessuno vorrebbe abitarci. Naturalmente il quarto piano fisicamente esiste, semplicemente viene chiamato “quinto piano”.
In Europa il quattro invece è un simbolo positivo, carico di significati. Basti pensare ai quattro elementi (che sono cinque nella cosmologia tradizionale cinese), le quattro stagioni, i quattro venti dominanti, il quadrato figura geometrica contrapposta al cerchio e via dicendo.
In ogni caso, per me che a tutto questo non ci credo, il quattro è oggi semplicemente il numero di anni di Camera Obscura.
Buon compleanno!
]]>Fra un paio di settimane esporrò una selezione delle mie foto in Antartide alla Fotogalerie im Blauen Haus, una galleria dedicata alla fotografia situata a Monaco di Baviera, Germania.
È possibile visitare l’esposizione dal 18 febbraio al 26 marzo 2011 (Martedì-Venerdì: 15:00-19:00 e Sabato 11:00-16:00). Per chi volesse parlare un po’ dell’Antartide, farsi raccontare qualcuno degli aneddoti dai miei viaggi o solo conoscermi di persona, sarò presente per l’inaugurazione il 18 Febbraio 2011 a partire dalle 19:00.
Ecco l’indirizzo e i contatti della galleria:
Fotogalerie im Blauen Haus
Schellingstraße 143
Ecke Schleißheimer Straße
80798 München | Maxvorstadt
Phone: 089 – 700 969 44
[email protected]
www.fotogalerie-im-blauen-haus.de
Esporrò un totale di 26 fotografie dai miei viaggi in Antartide, scelte per la maggior parte tra le immagini più astratte e minimaliste che ho scattato sul continente bianco. Per ulteriori informazioni sul mio viaggio in Antartide e questa serie di fotografie consiglio di leggere l’articolo che scrissi l’anno scorso: Fisica, avventura, poesia e fotografia in Antartide.
In occasione della mostra ho preparato un poster con diverse mappe dei miei viaggi per aiutare i visitatori a localizzare le foto. La versione visualizzate in questa pagina è piuttosto piccola, ma se siete interessati potete scaricare un file più grande (0.8Mb): Mappa Antartide.
Per quanto riguarda le stampe, esporrò undici 30x45cm edizione di 15, undici piccoli 8x12cm edizione di 15, due 50x75cm edizione di 9 e una panoramica 23x82cm edizione di 15. Tutte le foto hanno 5 centimetri di carta bianca attorno all’immagine, la firma e il numero di edizione si trova sul retro, al livello del margine bianco inferiore. Le foto sono stampe a getto d’inchiostro (standard di archiviazione museale) su di una carta veramente bella: la Photo Rag Baryta della Hahnemühle. Somiglia molto ad una baritata tradizionale semilucida utilizzata in camera oscura (Di fatto contiene per davvero uno strato di barite).
Se apprezzate il mio lavoro in Antartide per favore parlate della mostra con i vostri amici. Potete anche riutilizzare tutte le immagini presenti in questa pagina. Grazie mille e spero di vedervi presto a Monaco.
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Ultimamente mi sono posto molte questioni a proposito delle statistiche di Camera Obscura. Fare una classifica accurata dei contenuti che interessano i lettori di questo blog sarebbe molto complesso, bisognerebbe valutare sullo stesso piano articoli che sono online da poco tempo con altri che hanno avuto molti più mesi per accumulare visite. Mi limito quindi a qualche indicazione di massima, basata sulle statistiche di wordpress e di google analytics.
I tre articoli più letti nel corso degli ultimi 365 giorni sono :
Per quanto riguarda le parole chiavi in cima alla lista si trovano quelle del tipo “Camera Obscura” o “Camera Obscura Busdraghi” come quelle legate al sesso che puntano verso Pornografia e sesso esplicito: l’autonegazione dell’arte contemporanea o Il perbenismo sessuale delle allusioni politicamente corrette, ma che a mio avviso sono utilizzate da navigatori scarsamente interessati alla fotografia e ai contenuti di Camera Obscura. Una volta eliminate queste due categorie, alcune delle parole chiavi che generano più visite sono: Massimo Attardi, Giacomo Costa, Marc Riboud, Ruud van Empel, Jean-Marie Francius… Anche scorrendo il resto della lista la maggior parte delle keywords che generano visite sono nomi di fotografi e non termini tecnici, il che mi fa molto piacere perché questa è esattamente la linea che cerco di ottenere per Camera Obscura da almeno un paio d’anni a questa parte.
Per quanto riguarda i contenuti ho pubblicato quasi esclusivamente articoli a proposito della fotografia in quanto pratica artistica e creativa, e quasi niente di tecnica. I miei articoli personali si sono rarefatti, ma in compenso ho pubblicato numerosi e ottimi contributi esterni, di cui sono veramente soddisfatto. Nei prossimi giorni pubblicherò un articolo a proposito dei miei articoli preferiti scritti direttamente dai fotografi che hanno accettato il mio invito a partecipare a Camera Obscura.
Per quanto riguarda infine i dettagli tecnici tutte le modifiche che mi ero prefisso l’anno scorso sono state implementate, ma nuove esigenze e nuove idee si sono accumulate negli ultimi mesi. Ho finalmente trovato un ottimo plugin multilingua per wordpress, wpml, infinitamente migliore di quello precedente, ho messo a posto i feed e le immagini che accompagnano i testi sono grandi e piacevoli. Per il futuro prevedo di rifare completamente l’impaginazione del sito, in maniera da rendere Camera Obscura più simile a una rivista e soprattutto più accessibile, prioritariamente per quanto riguarda gli archivi e le lingue secondarie come il francese e lo spagnolo.
]]>Detto ciò, non vi preoccupate troppo, sto già molto meglio e i medici italiani mi hanno curato benissimo (infinitamente meglio di quelli parigini), grazie mille! Per una volta che le cose funzionano meglio nella amata/odiata madrepatria, bisogna dirlo forte e chiaro.
]]>Inutile dire che è stato un anno di duro lavoro Non finisco mai di stupirmi del tempo e delle energie richieste per portare avanti un sito come questo. Gli sforzi sono stati comunque premiati dai lettori, che sono raddoppiate rispetto all’anno scorso (anche se negli ultimi mesi, complice forse la crisi economica, il trend di crescita è rallentato,stabilizzando il numero di accessi attorno alle 15-20 mila visite al mese).
Il secondo anno di vita di Camera Obscura è stato caratterizzato soprattutto da un’apertura linguistica, se un anno fa il 90% degli articoli era scritto e pubblicato in italiano adesso gli articoli in inglese sono tanto numerosi quanto quelli in italiano. Merito di questo cambiamento, oltre il paziente lavoro di traduzione degli articoli in italiano presenti nell’archivio, è stata l’introduzione della grande novità di questo anno: i contributi esterni.
Per quanto riguarda i contenuti, piuttosto che dare le statistiche precise, che probabilmente non interessano a nessuno, mi limito di rintracciare quali sono i migliori risultati in termini di interesse dei lettori.
Il fotografo che in questi ultimi 12 mesi ha generato più traffico in assoluto è Giacomo Costa (la cui intervista è anche per me una delle migliori in assoluto pubblicate su Camera Obscura), seguito a brevissima distanza da Massimo Attardi e da Jean-Marie Francius. Comunque l’articolo in assoluto più letto, che sorprendentemente registra un traffico 4 volte superiore rispetto al secondo articolo nella classifica delle visite, è Trasformare una foto in disegno con Photoshop. Per quanto riguarda infine i contributi esterni è troppo presto per tirare delle conlusioni a partire dalle statistiche di Camera Obscura. Il mio preferito in assoluto direi che è Postman’s letter di Maleonn.
Per quanto riguarda il futuro spero di continuare a produrre articoli originali, sempre più precisi e approfonditi, di occuparmi più di fotografia che di tecnica e pubblicare il lavoro di artisti e fotografi poco noti. Dal punto di vista tecnico quando avrò tempo rifarò l’impaginazione in modo che sia più leggibile e soprattutto che le immagini siano più grandi, cambierò il plugin per le traduzioni in modo da dare ad ogni articolo un url unico e cercherò di ottimizzare i feed rss. Inutile dirlo: ancora una montagna di duro lavoro…
]]>L’altro ieri, nell’articolo Il triangolo dei blog artistici e le foto personali su Camera Obscura, ho accennato ad alcuni calcoli statistici che riguardano i contenuti di questo sito. In questo articolo, oltre a pubblicare i risultati dell’analisi, spiego anche come ottenere un grafico di questo tipo, in modo che tutti gli interessati possano rifare velocemente gli stessi calcoli sui contenuti del proprio sito.
Innanzitutto non ho rispettato le categorie scelte dagli autori di DLK collection, visto che non sono adatte a Camera Obscura. In particolare sono praticamente completamente assenti gli articoli “curate”, almeno per come sono intesi dagli autori originari; per questo motivo ho scelto invece tre categorie principali di articoli, più una quarta categoria a parte, di cui do la descrizione nel seguito.
Appartengono a questa categoria tutti gli articoli di critica fotografica, di teoria e estetica, le recensioni di libri e esposizioni. Ma anche le interviste e i contributi esterni (vista la tipologia di articoli che richiedo agli autori che contribuiscono a Camera Obscura). Purtroppo vengono raggruppati articoli piuttosto eterogenei, ma che almeno hanno tutti in comune il fatto di essere principalmente articoli opinionistici.
La categoria “promote” corrisponde agli articoli in cui mostro le mie foto personali, i backstage o le impressioni di una mostra con le mie fotografie, etc. Nonostante il nome non corrisponde necessariamente ad un intento puramente pubblicitario.
In questa categoria rientrano tutti gli articoli tecnici, le guide e le dimostrazioni pratiche legate all’uso della camera chiara o dell’attrezzatura fotografica.
La categoria “curate” è intesa in senso più ampio da quello attribuitogli dagli autori di DLK collection, e comprende tutti gli articoli in cui svolgo prevalentemente un ruolo di curatore. Oltre ai link a siti di terzi (su Camera Obscura, ad oggi, solo 1.4% del totale), sono incluse quindi anche le interviste e i contributi esterni. Vista questa definizione molti articoli sono allo stesso tempo considerabili sia come “comment”, che come “curate”; per questo motivo non si può mettere questa categoria ai vertici del triangolo, ma bisogna considerarla separatamente.
Per ottenere il grafico delle statistiche ho prima di tutto contato il numero di articoli che corrisponde ad ogni categoria, dividendo il risultato ottenuto per il numero di articoli totali, in modo da ottenerne 3 valori medi. Questo determina per ogni categoria un punto sulle mediane, creando così un triangolo all’interno del grafico. La posizione centro di questo triangolo si ricava facilmente con delle conoscenze di geometria elementare, ma il calcolo del centroide è un po’ tedioso, quindi ne do direttamente le coordinate:
x=[Hb-Ha+sqrt(3)]/3
y=[2*(1-Ha)+(1-Hb)^2+4Hc]
Dove a, b e c sono i tre vertici del triangolo, definiti percorrendolo in senso antiorario dal vertice in basso a sinistra, punto corrispondente all’origine delle coordinate. Ha, Hb e Hc sono i valori medi di appartenenza alle tre categorie, nello stesso ordine dei vertici del triangolo: “comment”, “promote” e “tutorial”, ovvero l’inverso della distanza sulle mediane dei valori medi dai vertici del triangolo.
Il colore del punto invece è determinato dal valore percentuale di appartenenza alla categoria “curate”, in questo modo si aggiunge una quarta informazione al grafico. Tutti i valori sono stati calcolati di sei mesi in sei mesi circa e le frecce sul grafico mostrano l’evoluzione nel tempo delle caratteristiche dei contenuti di Camera Obscura.
Dal grafico, come anticipato, è particolarmente chiaro l’andamento nel tempo dei contenuti del sito. All’inizio Camera Obscura era un blog dedicato suprattutto ai tutorial e alla diffusione di immagini personali. Dopo pochi mesi di vita però gli interventi sono diventati principalmente di tipo “comment”, toccando il massimo negli ultimi 6 mesi. Analogamente si è passati dallo 0, 03% di articoli di tipo curate registrati nel primo semestre di vita di Camera Obscura, al 45% nei primi 5 mesi del 2009.
Questi due andamenti di massima sono alla base della scelta di riequilibrare gli interventi esterni con quelli personali, descritta nell’articolo sul triangolo dei blog artistici pubblicato l’altro ieri.
]]>Ad occhio Camera Obscura si posizionerebbe sicuramente nell’angolo in basso a sinistra, quello chiamato “comment”, leggermente spostato verso “promote”, visto che ogni tanto scrivo articoli a proposito del mio lavoro personale. Sarebbe comunque vicinissimo alla base del triangolo, visto che sono rarissimi i link ad altri siti senza generare del contenuto originale.
Preso dalla curiosità mi sono messo a fare un po’ di statistiche più precise sui contenuti di Camera Obscura. Ho pazientemente catalogato tutti gli articoli pubblicati fino ad oggi, poi ho rispolverato un po’ di ricordi di fisica e fatto qualche analisi multivariabile. Prima di annunciare i risultati voglio comunque dedicarci ancora un po’ di tempo, vedere se riesco a miliorare ulteriormente l’analisi e la sua presentazione grafica.
Alla luce dei primi risultati è già comunque possibile sottolineare che -col passare del tempo- gli articoli “promote” siano diventati più rari, a favore di quelli di tipo “comment”. I post di tipo “curate” sono infatti solo un paio. Questo è per me un successo, perché fin dall’inizio ho voluto produrre contenuti originali e non limitarmi a linkare siti di terzi.
Molti articoli articoli pubblicati recentemente sono contributi esterni e mi chiedo come classificarli. Nel diagramma a triangolo si devono situare nell’angolo “comment” vista la lunghezza e lo spessore degli articoli. Ma in realtà si tratta da parte mia di un lavoro da classificare come “curate”, perché di fatto è esattamente quello che faccio. Il problema è non corrisponde con la definizione data dagli autori del triangolo originale. In ogni caso si tratta sicuramente di articoli non classificabili come “promote”.
Il fatto che i contenuti di Camera Obscura è proprio quello che volevo sottolineare in questo post. Da una parte non mi dispiace poi tanto, perché non voglio sfruttare questo blog esclusivamente per farmi una pubblicità. D’altra parte, è come se Camera Obscura sia col tempo diventata un po’ meno mia. I contenuti esterni, che ultimamente hanno assorbito una buona fetta del tempo dedicato a questo sito, mi fanno quasi pensare che Camera Obscura sia quasi una rivista online, anche se curata, scritta e gestita da un’unica persona. Se ripenso ai primi articoli pubblicati, devo ammettere che erano completamente centrati sulla mia attività personale. Si trattava di tutorial sulle tecniche antiche di stampa, gratuiti e accessibili a tutti, ma pur sempre centrati sulla mia attività quotidiana. Poi sono arrivate le interviste, perché volevo avere più interlocutori, aprire gli orizzonti di Camera Obscura, ed infine i contenuti esterni, scritti interamente da terzi.
Credo sia necessario recuperare parte della componente personale originale, perché altrimenti tanto vale smettere di scrivere un blog e fondare una rivista di fotografia. Non vale la pena rivaleggiare con queste, di riviste online di fotografia se ne trovano già a bizzeffe, sono tenute da una equipe completa di persone competenti che probabilmente ne traggono un benificio economico. Senza contare che Camera Obscura è il mio modo per tenermi informato sulla fotografia, ma è comunque subordinata alla creazione fotografica stessa; non voglio esser ricordato soprattutto come curatore, ma come fotografo. Infine “promote” è una definizione un po’ imbarazzante, ma nella realtà alcuni blog che leggo che rientrano in questa categoria sono piacevoli e interessanti. Per questi motivi in futuro cercherò di mantenere un equilibrio fra i contributi esterni e gli articoli originali, fra i post “promote” e quelli “comment”.
Per la stessa ragione metterò in pratica anche un’idea che mi giro in testa da qualche mese ormai: pubblicare su Camera Obscura degli articoli dedicati alle mie foto. Voglio ridurre ancor più le foto presenti nel portfolio, in modo da mostrare solo una selezione sceltissima di fotografie. Questo significa che gran parte della mia produzione non sarà disponibile online, eppure ho tante foto che vorrei mostrare e che vale la pena mostrare. Una volta il fotoblog era pensato proprio mettere online qualche cosa in più rispetto alle selezionatissime fotografie del portfolio, ma lo avevo sviluppato seguendo un approccio troppo impegnativo in termini di tempo.
Per quanto riguarda Camera Obscura le gallerie di foto o le foto singole saranno comunque molto scelte, saranno fotografie che non passano i rigorosi prerequisiti per finire nel portfolio, ma che restano comunque di alto livello, o che hanno una storia particolare. Un po’ come avevo fatto in passato, per esempio nell’articolo cianotipo posterizzato da viraggio al the.
Alla fine questo è un blog dedicato alla fotografia, e il piacere più grande non è parlarne e basta; quello che conta è poterla vedere, appunto, nelle fotografie stesse.
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Tutto funziona correttamente, ma per un motivo che ancora non sono riuscito a comprendere, Google Reader considera come nuovo ogni vecchio articolo su cui faccio la minima correzione. La cosa è piuttosto noiosa, e sto cercando da un po’ di tempo una soluzione. Mi scuso in anticipo quindi se nei prossimi giorni noterete qualcosa di strano in Google Reader.
Il problema comunque sembra essere di Google, visto che in Feedburner tutto funziona correttamente. Non so come si comportino gli altri feedreader, qualche lettore utilizza un servizio o un programma diverso da Google Reader? Avete notato anomalie?
Se i post duplicati in Google Reader vi danno particolarmente fastidio una soluzione possibile è quella di iscriversi al feed via mail. In questo caso riceverete nella casella di posta solo i nuovi articoli e le correzioni dei vecchi post non vi verranno riproposte. Spero comunque di trovare rapidamente una soluzione che funzioni anche con Google Reader.
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Visto che l’obbiettivo primario d Camera Obscura sono i contenuti e non le traduzioni, ho pensato di rinunciare all’idea di tradurre tutti gli articoli in tutte le lingue, svincolando ognuna di queste. La lingua privilegiata sarà l’inglese, in modo da rendere i contenuti accessibili al maggior numero dei lettori, ma continuerò a scrivere in italiano per abitudine e per comodità. In pratica cercherò di tradurre in inglese tutti gli articoli che appaiono su Camera Obscura, ma se scrivo direttamente in inglese o in francese non mi sentirò obbligato a farne la traduzione in italiano.
Fino ad oggi i feed RSS disponibili sulle pagine di Camera Obscura contengono solo gli articoli della lingua corrente. Questo significa che i lettori abbonati al feed in italiano non riceveranno gli aggiornamenti se gli articoli sono pubblicati solo in inglese o in francese.
Per ovviare a questo inconveniente ho riorganizzato i feed di Camera Obscura, mettendoli in bella vista nella parte alta della barra di navigazione laterale. A partire da questo momento è possibile scegliere fra diverse iscrizioni. Il feed principale contiene tutti gli articoli pubblicati indipendentemente dalla lingua, quindi tutti i possibili aggiornamenti di Camera Obscura. Per i lettori che non parlano lingue straniere è però possibile iscriversi solo al feed della lingua che preferiscono, ad oggi: italiano, inglese e francese. Il feed dei commenti degli utenti agli articoli invece è indipendente della lingua, quindi rimane unico. Infine è possibile iscriversi a tutti i feed di photo.busdraghi.net, iscrizione che raggruppa insieme tutti gli aggiornamenti di Camera Obscura (in tutte le lingue ed esclusi i commenti), del portfolio e delle news.
Ultima segnalazione: approfittando del fatto che ho riscritto completamente il sistema di abbonamento, adesso tutti i feed vengono gestiti da feedburner, e -per i lettori che non amano usare un feed reader- è possibile iscriversi ad ognuno dei feed anche via mail, ricevendo l’aggiornamento del sito direttamente nella propria casella di posta.
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In un certo senso è normale che sia così. Prima di scrivere un’intervista guardo e riguardo tutte le fotografie che trovo dell’artista, cerco precedenti interviste, comunicati stampa, testi critici che lo riguardano, articoli che ha pubblicato altrove. Una volta digerito questo materiale cerco di sviluppare i punti che reputo interessanti, scrivendo domande apposite. Però è inevitabile ripetersi almeno in parte. Un po’ perché a volte è difficile costruire da zero una conversazione, un po’ perché alla fine gli argomenti che si interessano, sui quali voglio sentire il parere di fotografi che stimo, si riassumono facilmente agli stessi, diciamo, punti caldi. A questo devo aggiungere che mi piace porre sempre esattamente la stessa domanda, per vedere come ognuno risponde in modo individuale e autonomo.
Oltre a questo ho spesso la sensazione che le risposte sono veloci e meno approfondite di quello che vorrei. Questo è un fatto generale, che va al di là dell’impegno e dello sforzo delle persone che intervisto, sforzo di cui sono sempre molto riconoscente. È giocoforza però constatare che spesso su Internet le informazioni sono molto superificiali, tanto che è diventato quasi uno stile di vita e una forma di concepire il sapere. Ci sono molte ragioni per questo. Per esempio nelle interviste è necessario limitarsi ad una descrizione generale del lavoro di un’artista, visto che ci sono così tanti argomenti interessanti da discutere. Alla fine si toccano 3 o 4 punti che meriterebbero ognuno un libro, come sarebbe possibile approfondirli tutti? O non c’è spazio a sufficienza, o non si ha tempo per farlo, o verrebbe fuori un articolo che nessun lettore avrebbe voglia e tempo di finire. Si finisce quindi per slittare da un argomento all’altro, ma mi rimane sempre un retrogusto di frustrazione per non esser aver potuto spingere il discorso più lontano.
Ragionando su come fare per sbloccare questa situazione ho pensato che il segreto è ridurre lo spettro delle possibilità di discorso, formulare un’unica domanda, con l’intento di approfondire al meglio quell’argomento, e niente di più. Visto che alla fine ciò che più è interessante è la fotografia stessa, intesa proprio come un’immagine, e non le discussioni sul mercato dell’arte, le scuole nazionali, la fruizione delle opere su internet, le riviste online, il digitale e l’analogico e via dicendo, visto che -come dicevo- ciò che più interessante è la foto stessa, l’idea è di parlare solo di questo. Scegliere un’unica fotografia, un po’ come faccio io nella serie Attorno ad una foto, approfondendone l’analisi e la descrizione, la genesi, la storia, le ragioni, i perché, le conseguenze, etc.
Lasciando all’artista tutta la libertà che desidera, senza nessuna forma di censura, come nelle interviste. Anche la libertà, e questo è un piccolo rischio da parte mia, di scegliere l’immagine di cui desidera parlare. Un piccolo rischio che devo correre, perché non posso sapere a priori quale foto racchiude la storia più interessante, quale immagine è più importante nel cuore e nel cervello di chi l’ha scattata. L’unica linea guida è quella di scrivere un articolo che approfondisca veramente la fotografia in questione, con un limite minimo fissato a 1000 parole, lasciando comunque intendere che più un articolo è lungo e dettagliato e meglio è.
Libertà di parlare di una fotografia che ha una storia speciale, di una che rappresenta particolarmente bene il modo di fotografare del fotografo in questione oppure, al contrario, di una fotografia che esce completamente dagli schemi, di una foto che normalmente non sarebbe mai stata fatta in questo modo. Libertà di raccontare le fasi che ne hanno portato alla costruzione, un aneddoto, un evento fondamentale. Libertà di descrivere in dettaglio il procedimento tecnico, oppure che cosa rappresenta sul piano estetico o filosofico. Ma anche citare una canzone, un film, un libro, o scrivere una propria poesia. Oppure -naturalmente- tutto questo insieme.
Ho già mandato alcune mail a fotografi di cui amo il lavoro, e ho già ottenuto le prime risposte affermative al mio invito, quindi nelle prossime settimane su Camera Obscura appariranno i primi articoli di questa nuova serie. Naturalmente continuerò a scrivere interviste, quando mi interesserà in modo particolare dialogare con un artista o presentare il corpus del suo lavoro e non solo una singola fotografia. naturalmente continuerò a scrivere anche i miei propri articoli della serie attorno ad una foto, dove sono io a scegliere un’immagine ed ad approfondire il discorso, e non la persona che l’ha scattata. Per distinguere quest’ultima serie aggiungerò un tag o una categoria “contributi esterni”.
Fra qualche giorno su grande schermo…
]]>Camera Obscura oggi compie un anno di vita. Dal primo post Carnet de voyage sono cambiate molte cose, un blog che voleva essere un diario ripulito delle mie esperienze in camera oscura è diventato quasi una piccola rivista online. Gli articoli tecnici adesso spaziano dalla fotografia analogica alla camera chiara, ma sono ormai in minoranza rispetto a quelli teorici ed estetici. Viene lasciato ampio spazio agli artisti e fotografi contemporanei, di cui pubblico regolarmente interviste e fotografie.
Tutto ciò si è rivelato un impegno che va ben al di la di quello che immaginavo. produrre contenuti invece che limitarsi ad aggregare informazioni già disponibili -da sempre la linea guida di Camera Obscura- è veramente un lavoro lungo e impegnativo.
Spesso mi sono chiesto se ne valeva la pena, se non fosse meglio dedicare questo tempo ad altro. Dal punto di vista puramente professionale ancora non so se scrivere un blog come questo è veramente utile o no, dal punto di vista personale però in questo anno ho imparato molto, e l’esercizio di disciplina mi ha permesso di tenere un archivio del mio pensiero e delle mie esperienze, senza che vada perso.
Il pubblico sembra apprezzare, ed è in continua crescita. Ogni giorno ormai Camera Obscura registra fra le 200 e le 300 visite reali. Il risultato più importante è comunque che il numero di visite continua a crescere, il trend positivo non si è mai arrestato da un anno a questa parte. L’apprezzamento e l’attenzione dei lettori alla fine sono forse lo stimolo più forte a continuare.
Ma vediamo qualche dettaglio più preciso sulle statistiche. Gli articoli ad oggi in assoluto più letti sono:
Cosa che dimostra come il pubblico sia estremamente eterogeneo. Da una parte la tecnica è sempre stata uno degli interessi più diffusi dei naviganti su internet, dall’altra tre articoli sui cinque più letti sono invece interviste o analisi critiche di mostre ed esposizioni.
Le parole chiavi in assoluto più cercate sono invece: Antonio Lopez Garcia (242), Massimo Attardi (158), demoni (138), camera obscura (115) e Nadja Auermann (106).
Per quanto riguarda il futuro, oltre a continuare a produrre articoli di qualità, l’obiettivo prioritario è tradurre completamente il sito in inglese, in modo da rendere disponibile i contenuti ai lettori di tutto il mondo.
]]>Nonostante il tema estetico però si tratta sempre di un articolo sulle tecniche antiche, e sulla gomma bicromata in particolare. Sto valutando se non sia meglio allargare il campo di argomenti trattati anche alla fotografia contemporanea, il digitale, etc.
Inizialmente pensavo di aprire un altro blog su questi argomenti, ma nei pochi mesi di vita di Camera Obscura mi sono reso conto di quanto sia impegnativo, in termini di tempo, concentrazione e energia, scrivere articoli di qualità. Invece di tanti blog con interventi sporadici forse è meglio un’unico blog di fotografia: la fotografia vista con gli occhi di Fabiano Busdraghi.
Per facilitare la tassonomia dei post penso di ristrutturare in maniera più razionale le categorie, in modo da rendere possibile a tutti i lettori la selezione precisa dei loro campi di interesse. In questo modo chi si interessa di tecniche antiche può leggere solo questi articoli, chi invece vuole seguire le mie pagine sulla fotografia contemporanea non è obbligato a tenere in conto le pagine che trattano la camera chiara.
Mi piacerebbe comunque sentire l’opinione dei lettori in merito a quest’apertura di orizzonti di Camera Obscura.
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