Simulare una grana intensa e realistica con Photoshop
In generale in fotografia si cerca sempre di ottenere immagini con il minimo possibile di grano, storicamente si scattava con la pellicola meno sensibile e dal grano più fine, oggi si compra la nuova reflex digitale perché ha un trattamento del rumore più efficace e permette di ottenere immagini lisce anche in condizioni di scarsa luce ambiente. È anche possibile trattare il rumore in post produzione, con risultati che possono andare anche al di la delle aspettative.
Ci sono però molti casi in cui si vuole aggiungere del rumore. Per ottenere una resa fotografica che si avvicini a quella della pellicola, o per fini espressivi, per produrre immagini dal gusto impressionista. O semplicemente per coprire un po’ di magagne.
Un’immagine leggermente sfuocata o mossa, con l’aggiunta di grana, sembra netta, visto che l’occhio “si attacca” ai puntini della grana, questi perfettamente netti e a fuoco, dando l’impressione che tutta l’immagine lo sia.
Spesso quando si è cancellato un elemento dalla foto si ottiene una zona liscia e innaturale, l’aggiunta di grano maschera i difetti del ritocco.
Nell’articolo aggiungere il rumore per eliminare il rumore si spiega in dettaglio come in molte foto scattate ad alta sensibilità, il rumore introdotto dalla macchina fotografica è molto antiestetico, vale la pena allora filtrare il rumore, per esempio eliminando completamente il rumore cromatico, per poi aggiungere un grano più regolare, uniforme, monocromatico e soprattutto più piacevole.
Nella fotografia di moda la pelle delle modelle è sempre ritoccatissima, tanto liscia che può diventare finta e innaturale, dal classico aspetto plasticoso. L’aggiunta di grano in questo caso restituisce materia, rendendola più naturale. Ma perché lisciare la pelle per poi aggiungere un disturbo, un’imperfezione? Come nel caso delle fotografie molto rumorose, pesantemente lisciate a cui si aggiunge il grano, anche nel caso della pelle non è la granulosità in sé ad esser fastidiosa, ma i vari brufoletti, rughe, pelucchi, macchie e difetti. O anche il rumore nelle ombre, soprattutto cromatico. Sono gli elementi puntuali, che si discostano da una resa uniforme della pelle. L’effetto plastica però è ugualmente fastidioso. Una volta eliminati tutti i difetti puntuali l’aggiunta di un leggero grano uniforme e monocromatico maschera i problemi e aiuta a rendere il ritocco meno evidente.
Il punto è che rumore e grano sono due concetti distinti, che troppo spesso vengono mischiati fra di loro. Il rumore è in generale un difetto ed è poco piacevole, il grano invece spesso rende più piacevole un’immagine. Purtroppo nella fotografia digitale il grano si simula aggiungendo una qualche forma di rumore, da cui la confusione fra i termini. Ma vale la pena tenere a mente che un rumore monocromatico e uniforme in genere ricorda la grana delle pellicole e può esser molto utile per mascherare difetti della fotografia, rendendola più piacevole e interessante.
Generare il grano
Il metodo più semplice per aggiungere del grano ad un’immagine è utilizzare il rumore gaussiano di photoshop.
Il problema intanto è che il rumore così simulato non è dei più belli. Inoltre viene applicato indifferentemente su tutti i toni dell’immagine e questo causa un abbassamento del contrasto dell’immagine molto importante. Questo succede sempre con l’aggiunta di rumore ad un’immagine, ma esistono tecniche che permettono di contenere la perdita di contrasto. Un altro problema è che è praticamente impossibile aggiungere una grana molto intensa che resti piacevole e naturale, come si può vedere dalle immagini allegate. Infine si agisce direttamente sull’immagine, mentre sarebbe sempre preferibile farlo su di un layer indipendente. La grana infetti dovrebbe sempre essere aggiunta per ultima, in modo da evitare che eventuali correzioni dell’immagine ne modificano le caratteristiche locali, facendo venir meno l’uniformità e la regolarità cercate. Certo, è sempre possibile fare uno snapshoot dell’immagine, metterla in cima a tutti i layer di correzione e applicare a questa il grano, però se si decide di modificare qualche cosa tocca buttare via la snapshoot, rifarne una nuova e rigenerare la grana. Insomma, una bella perdita di tempo.
Nel ritocco delle fotografie di moda per ovviare a questi problemi si agisce in questo modo. Si crea un nuovo layer, sopra a tutti gli altri, lo si riempe di grigio al 50% e si mette la modalità di fusione a overlay. In questo modo il layer, essendo grigio, non ha nessun effetto sull’immagine. Se ne regola l’opacità al 75% e si applica del rumore fino ad ottenere il risultato voluto. L’opacità viene ridotta prima di aggiungere il rumore in modo da avere un minimo di margine se in un secondo momento si decide di aumentare appena appena la grana della fotografia.
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Danx
ha detto, il 17 Settembre 2008 @ 1:51 PM :
Giusto, certi effetti sempre alla fine delle operazioni!
Non ho letto tutto l’articolo, ma lo farò presto!
Complimenti!
Ah un appunto riguardo al tuo sito/blog: non potresti schiarire il grigio di sfondo sopra cui stanno le lettere nere?
Fabiano Busdraghi
ha detto, il 17 Settembre 2008 @ 6:23 PM :
Ciao Danx,
grazie per il commento e buona lettura. Per quanto riguarda il grigio hai assolutamente ragione. Schiarirlo è abbastanza semplice però in realtà bisognerebbe fare delle modifiche più pesanti al layaut del sito. Modifiche di cui sono cosciente da un bel po’ ma che non ho mai il tempo di fare. Adesso che ho un ritorno da parte dei lettori ho uno stimolo a rimboccarmi le maniche. Questo we ho molto lavoro, ma cercherò di mettermici al più presto.
marko
ha detto, il 25 Settembre 2008 @ 7:01 PM :
cool
lo provo subito
Camera Obscura » L’ingrandimento digitale
ha detto, il 29 Novembre 2008 @ 11:16 AM :
[...] Simulare una grana intensa e realistica con Photoshop; [...]