Monica Bellucci vs Laura Morante
Sorry, but this post is not available in English
Save this post in PDF
For multi-page articles the pdf file automatically include the whole post
For multi-page articles the pdf file automatically include the whole post
Manu
said, November 30, 2008 @ 7:45 PM :
Wow, pensavo di essere l’unico a fermarsi in mezzo alla strada per osservare la pubblicità delle vetrine, talvolta essere scambiato per maniaco perchè scrutavo ogni minimo particolare, cercando magari il rumore digitale su quello che osservandolo bene era la zona inguinale del modello ^_^’ . Bella recensione, non pensavo, ma anche io trovo che molte foto di pubblicità o locandine e più di rado di riviste, siano di pessima qualità, ma come si sa, criticare è facile
Fabiano Busdraghi
said, November 30, 2008 @ 8:14 PM :
Ciao Manu,
e grazie mille del commento. Non ti preoccupare che non sei l’unico, fra le pubblicità e le foto che faccio certe volte, mi capita di continuo di esser preso per un mattacchione!
Per quanto riguarda la qualità il discorso è molto complesso e difficile da riassumere. Di cosa stiamo parlando poi? Se uno fa fotografia d’arte guarderà con sdegno a molte foto commerciali, perché di fatto servono ad un preciso scopo che è lontanissimo da quello della fotografia d’arte. Se uno fa reportage impegnato avrà lo stesso sdegno per la mancanza di contenuti e realtà storica nelle fotografie di moda. E via dicendo.
Questi atteggiamenti hanno, secondo me, poco senso, perché non si può giudicare una pratica utilizzando scopi e criteri che non le appartengono.
La fotografia commerciale serve innanzitutto a vendere un prodotto, e per farlo veicola dei messaggi ben precisi. Discutere se questi messagi quasi subliminali sono eticamente corretti o meno non ha alcun interesse in questa sede. Quello che conta è che, semplifico molto ma spero si capisca, una fotografia commerciale faccia vedere una bellezza tanto idealizzata quanto stereotipata, che faccia sognare e tramite questo venda un prodotto. Quello che si vende assieme ad una crema, che di solito contiene poco più che paraffina e profumo, è proprio il sogno di quella bellezza.
Quando dico che secondo me la foto della Bellucci è di ottima qualità mentre quella della Morante è pessima, intendo che la seconda, tanto nei modi puramente tecnici, tanto che nell’ottenimento del risultato prefisso, è inferiore alla prima. Per quanto riguarda i criteri della fotografia commerciale e la vendita dell’illusione della bellezza stereotipata cui facevo riferimento prima.
Per fare un esempio che riassuma e semplifica l’articolo si può dire quanto segue: la pubblicità cerca di vendre una crema di bellezza per la pelle. La pelle della Bellucci è ritoccatta meglio di quella della Morante. Questa pubblicità Lancôme non è di buona qualità.
Questo è quanto volevo dire nell’articolo, non che in giro trovo “molte foto di pessima qualità” come mi sembra di leggere nel tuo commento. Non so, forse l’articolo non era chiarissimo su questo punto, e mi pare valga la pena fare chiarezza. Nemmeno sto fraintendendo il commento. Volevo solo scrivere un commento un poco ridondante per fare in modo di essere veramente al riparo da equivoci.
Come dicevo nell’articolo quando guardo le locandine e le riviste trovo relativamente spesso fotografie di bassa qualità quando si tratta di pubblicità di sconosciuti, ma al contrario pochissime fotografie di grandi firme che si possa dire di pessima qualità. Dove, in tutto ciò, la qualità è intesa nell’accezione che ho appena spiegato. Anche se addirittura, a volte, le foto pubblicitarie delle grandi case sono così ben realizzate da essere per me di ottima qualità in senso più ampio, anche artistico per dire.
Quando dici di vedere molte foto di pessima qualità a cosa ti riferisci? Alle caratteristiche tecniche cui mi riferivo io o ad un senso più generale? Quali sono le caratteristiche e i difetti che ti fanno portare questo giudizio?
Manu
said, November 30, 2008 @ 9:48 PM :
Mattacchione?
Per risponderti, di qualità intendo sia tecnica (opinione oggettiva) che artistica (soggettiva), ti spiego; da poco camminando per le vie “commerciali” della mia città, ho notato dentro la vetrina di una boutique, una foto alta 2m, con un primo piano a 3/4 di una modella, da lontano ho iniziato a sbavare per la nitidezza dei capelli che potevo contare uno ad uno, allo sguardo intenso e profondo, alle labbra truccate con effetto rosa confetto morbido, per non parlare della pelle, morbida levigata non da ceramica ma setosa e vellutata, così ho deciso di attraversare la strada e andare a scrutare più dettagliatamente cotanta bellezza e perfezione dopo aver sbattuto la testa sul vetro per avvicinarmi il più possibile, l’orrore ha iniziato ad abbruttire quella Venere. Cerchietti del timbro clone mascheravano con poca opacità i baffi, le labbra in alcuni punti si sono stinte di grigio nella desaturazione, l’attaccatura dei capelli nasceva dal nulla della fronte e così via.
Me ne sono andato via sconsolato, deluso e con il mal di fronte, ciò per dirti che quello che mi piaceva della foto, la perfezione tecnica che “enfatizzava” lo sguardo e la bellezza della modella, ad una attenta osservazione, ha sortito l’effetto contrario, ma chi si avvicina tanto come ho fatto io? Ovviamente non credo abbia avuto un effetto negativo su di me, dato che non penso andrò mai a pagare da Valentino un paio di scarpe 1000 euro.
Non sono d’accordo con te quando scrivi, che la fotografia di moda per vendere è vincolata agli ideali di bellezza stereotipata, allora le foto denuncia di Oliviero Toscani per Benetton dove le mettiamo? O tutti i servizi di Helmut Newton per Vogue per te non sono artistici ma estremi? Insomma se un fotografo fa vendere perchè colpiscono le sue fotografie, può permettersi di scattare quello che vuole e nella qualità che si può permettere.
Inoltre bisogna sottolineare che alla massa, non importa nulla della Morante che ha la fronte e il naso bruciato, l’importante è che nell’insieme convinca ad acquistare la crema, siamo solo quattro gatti che apprezziamo le gigantografie della Chanel o della Sisley! non credi?
Fabiano Busdraghi
said, November 30, 2008 @ 11:57 PM :
Ciao,
l’esperienza che descrivi è veramente simile alla mia con la foto della Morante, e se si tratta di Valentino è ancora un’altra grande casa che c’è cascata, e non un’oscura ditta di scarpe vendute solo in una città di provincia.
Questo per me è particolarmente sorprendente, perché nell’ambiente in cui lavoro io, se faccio un ritocco con il ben minimo difetto visibile anche solo agli addetti ai lavori, mi prendono a pedate e non mi fanno più fare un solo ritocco. Il motivo è che, secondo me, tutta questa cura dei dettagli è comunque funzionale al risultato finale. Non sono sicuro infatti che la maggior parte della gente se ne freghi del naso bruciato della Morante. O meglio si, nessuno saprà dire perché, nessuno se ne fregerà degli aspetti tecnici che sottolineamo noi, ma mi pare impossibile che i clienti non si rendano conto che la foto della Bellucci è più bella. Se le guardo cercando di spogliarmi (in senso metaforico ) di ogni apprezzamento tecnico, la foto della Bellucci mi restituisce quella sensazione di pelle vellutata che descrivi così bene, mentre la Morante no. E credo che, consciamente o inconsciamente, succeda lo stesso a tutti i fruitori (potenziali clienti) di queste due fotografie.
Mi sbaglio? Te credi che davvero “la gente normale” non riesca a sentire nessuna differenza, nemmeno, è il caso di dirlo, “a pelle”? Se fosse così, perché allora in molti altri casi, vedi appunto Bellucci, è stata cercata, e ottenuta la perfezione tecnica? A che pro spendere di più se tanto per i clienti basta una pubblicità mediocre?
Per quanto riguarda l’artisticità di certa fotografia di moda sono d’accordissimo con te, purtroppo sembra che ancora una volta sembra ci siamo un po’ fraintesi. Se rileggi nel mio commento la frase che citi vedrai infatti che ho usato, apposta, il termine “fotografia commerciale” e non “fotografia di moda” per intendere appunto la fotografia che ha come unico scopo la vendita di un prodotto. Per lo stesso motivo ho aggiunto anche “addirittura, a volte, le foto pubblicitarie delle grandi case sono così ben realizzate da essere per me di ottima qualità in senso più ampio, anche artistico”. Ed è in questa categoria che rientrano i lavori da te citati, che stimo particolarmente.
marcello
said, December 1, 2008 @ 1:09 PM :
Ed hai dimenticato di dire che nella foto della Morante la messa a fuoco è sull’occhio più distante; e in un cartellone di 100×140 si nota tantissimo, anche da persone nn addette (che, come dici tu, nn colgono l’errore fotografico, ma percepiscono inconsciamente la bruttezza dell’immagine)
Fabiano Busdraghi
said, December 1, 2008 @ 3:29 PM :
Ciao Marcello
grazie mille per avermelo ricordato! Avevo proprio la sensazione che mi stavo dimenticando qualche cosa, ma non riuscivo a capire cosa. Del resto quando ci siamo messi tutti e due a guardare quella foto abbiamo elencato tanti di quei difetti che quasi quasi è difficile ricordarseli tutti.
Ho aggiunto un paragrafo nell’articolo per sottolineare questo banale, ma gravissimo, errore.
Raffaello
said, December 1, 2008 @ 8:10 PM :
Fabiano è sempre un piacere leggerti, come darti torto. Ogni tanto mi fisso davanti ad un cartellone per capire cosa e come hanno lavorato…nelle profumerie poi non ne parliamo
Fabiano Busdraghi
said, December 2, 2008 @ 11:36 AM :
Ciao Raffaello, benvenuto anche te nel club di quelli che analizzano tutti i cartelloni pubblicitari!
marko
said, December 4, 2008 @ 10:38 PM :
Questo post mi ha incuriosito… sono andato a vedere che cavolo di fotografo avessero preso… e leggo “La campagna fotografica è stata realizzata nell’estate del 2007 a Londra dal fotografo Nick Knight” ragazzi lo stesso Nick che faceva scatti meravigliosi per Yohji Yamamoto (la donna seduta con il fumo della sigaretta)… Qualcuno dovrebbe spiegarmi che cavolo sia successo…
Fabiano Busdraghi
said, December 4, 2008 @ 11:28 PM :
Marco, Marco, si dice il peccato ma non il peccatore! Spero proprio che Nick Knight, se un giorno leggerà quasta pagina, non si incazzi per quello che ho scritto sulla foto…
Effettivamente sapere che sia uno scatto uscito dalla lente di Nick Knight, il cui lavoro apprezzo e ammiro tantissimo, e di cui non metto in dubbio la qualità professionale, rende la cosa ancora più incredibile e misteriosa.
La messa a fuoco sull’occhio lontano personalmente da molto fastidio, e faccio fatica a capire come sia potuta passare. Al limite la sovraesposizione potrebbe essere una scelta personale, e il fatto che sia “venuta male” sulla pubblicità potrebbe essere da attribuire a chi a ritoccato o qualche errore in fase di stampa. Ma anche facendo tutte queste ipotesi, possibile che non ci sia una forma di controllo di qualità? Possibile che nessuno, compreso Nick Knight, abbia protestato?
Danx
said, May 30, 2009 @ 11:37 AM :
Se è questa Laura Morante: http://www.gossipnews.it/moda/luisa_corna_alla_sfilata_di_grimaldi_e_giardina/images/laura_morante_0cc7.jpg, la foto da te “postata” sarà imperfetta ma fa miracoli eheh
Fatto sta che non capisco come, ancora al giorno d’oggi, le donne si facciano abbindolare la foto taroccate!